
Quattro gol in novanta minuti. Praticamente la metà di quelli che la Vibonese aveva preso in un intero girone d'andata. Ad Acri crolla anche il più grande punto di forza dei rossoblu, la difesa. Mai in questa stagione la squadra di Di Maria aveva subito così tanto. In novanta minuti Cosenza e compagni hanno perso la faccia e anche il secondo posto in classifica.
Il presidente Pippo Caffo getta acqua sul fuoco e prova a stemperare le possibili polemiche per una prestazione davvero incolore. «Èandata così - spiega il massimo dirigente rossoblu - ma non dobbiamo fasciarci la testa. Bisogna dare merito a chi ieri ha fatto meglio. Più di noi l'Acri ha saputo adattarsi pessime condizioni del campo anche se c'è da dire che gli episodi hanno fatto la differenza. Alla prima occasionei nostri avversari hanno subito trovato il gol del vantaggio e su un terreno di gioco come questo era oggettivamente difficile giocare e recuperare. La partita si è quindi messa subito in salita e non siamo più riusciti a rimediare».
Acri si conferma amara per la Vibonese. Nei due scontri diretti i rossoneri sono riusciti a strappare ben quattro punti agganciando a quota 33 in classifica la squadra di Gaetano Di Maria, precipitata a meno sedici dalla Palmese. Magra consolazione il rigore assegnato e realizzato da Cosenza.
La Vibonese non segnava dal dischetto da quasi cinquanta partite di campionato. E dopo un intero girone si è sbloccato Senè, al secondo centro in Eccellenza, ancora in gol contro l'Acri. C'è poi il raffronto con l'andata e il saldo è negativo: tre partite, due soli punti, nessuna vittoria. Bilancio ampiamente insufficiente per una corazzata come la Vibonese, superata ora dall'Isola Capo Rizzuto che, appena un mese fa, era stata travolta al "Luigi Razza".
Gazzetta del Sud