Abbiamo incontrato Marco Panaja, prima di un allenamento. La sensazione che si ha parlando con lui, è che si è davanti ad una persona vera, non molto diversa da quella che vediamo correre e lottare sui campi di calcio di Eccellenza. Generoso, umile, dedito al lavoro e soprattutto consapevole di essere, suo malgrado, un calciatore quasi maturo calcisticamente un esempio.
Com’è d’obbligo non posso che cominciare dalla tua prima esperienza e da dove sei partito: i primi calci dalla scuola calcio CSPR94 di Stignano il mio paese.
Come sei arrivato a Roccella?
L’anno scorso ero a Bovalino in prima squadra, poi il ds del Roccella, Elso Pelle, d’accordo con il Presidente del Bovalino Ferrigno si è giunti di comune accordo per un trasferimento a Roccella anche per essere più vicino a casa
Una tua opinione sulla mancata disputa dei play off con la prima squadra.
E' stato duro accettare il verdetto del campo ma purtroppo per una questione di coincidenze l’obbiettivo non si è raggiunto;
Quanto è stato emozionante giocare ad Acri con tutto quel pubblico?
Una emozione unica, con quel pubblico mi sentivo veramente al top per affrontare una gara per noi importante, spero di ripetere questa emozione prossimamente magari a Roccella;
Ma per te subito la finale juniores, perciò la delusione è durata poco, ne vogliamo parlare?
Certo, sono contentissimo per questo traguardo raggiunto. Mister Favasuli e il Dirigente Rocco Misiti sono stati veramente come una famiglia per tutti noi; devo anche dire che per gli impegni della prima squadra e degli allievi, non eravamo sempre al completo, e ancora di più sono contento la rosa veniva ogni volta stravolta, ma i risultati arrivavano sempre. Un ringraziamento di cuore lo devo soprattutto ai miei compagni che ogni volta mi davano la possibilità di esprimermi al meglio.
Dopo l’euro gol segnato contro il Cutro nella semifinale Under 18 ti ho visto fare il segno con la mano come dire "mamma mia che gol !!" in quel momento cosa hai pensato?
Ero felice perché avendo portato in vantaggio la squadra, tutti avremmo potuto esprimerci al meglio. Certamente aver segnato un bellissimo gol mi gratifica molto, sapendo dei sacrifici che fino a quel momento ho fatto anche per essere presente in prima squadra.
Considerata la tua esperienza nel campionato di Eccellenza (questo e il secondo anno) e la tua conoscenza anche di momenti difficili, cosa trovi di diverso nella Società del Presidente Giannitti?
E' una società organizzata a livello di professionisti sono stato accolto alla grande, il Presidente e’ una persona eccezionale, un secondo padre per me e veramente difficile trovare in questa categoria un Presidente come il Dottor Giannitti. Mi sono sentito trattato affettuosamente sempre.
Allora non condividi ciò che spesso si dice e cioè che dopo la partenza e cambio di maglia da una squadra all’altra ci vuole tempo per accasarsi, mi pare che tu ti sei trovato subito bene?
Certo mi sono sentito subito a mio agio grazie a tutti i miei compagni, Mister Figliomeni e dirigenti tutti.
Come mai non è stato lo stesso per altri tuoi compagni, accasatesi quest'anno come con te al Roccella, che però non hanno dato il 100% ? Non lo so, forse ripeto tante coincidenze, infortuni, partite nate male e finito peggio, hanno fatto si che ogni partita purtroppo per noi il risultato non fosse favorevole, ma questo fa parte del gioco ….
Forse la differenza di età? puo’ essere? Loro sono alla fine di una carriera mentre tu sei all’inizio?
Credo di no, per alcuni miei compagni. anche se con l’età doppia della mia sono stati eccezionali, devo ringraziarli tutti, che con le loro giocate, suggerimenti e allenamenti quotidiani sono certamente migliorato.
A proposito di compagni quelli non più giovani come ti sei trovato?
Mi sono trovato con tutti bene, conoscevo di più Carrà avendo già giocato insieme nelle Bovalinese, ma compagni come Pascu, Leo Criaco, non si tiravano mai indietro nel darmi i giusti consigli che certamente mi sono serviti per finire questo mio campionato e credo che se è arrivata la finale degli Under 18 e anche merito loro, e certamente questo anno per me è stato importante mi servirà certamente per il futuro.
Senti, nel calcio oramai (e non solo nel calcio) circolano tanti soldi, non c’è il rischio che questo faccia perdere un po’ di fascino al gioco, il gioco puro e semplice di questa categoria?
Per me che sono all’inizio della mia carriera, certamente il denaro lo metto in secondo piano, per me giocare bene viene prima di tutto.
E allora come consideri il comportamento di alcuni giovani giocatori, che richiedono condizioni particolari? Ed i troppi agi concessi da alcuni Presidenti in alcuni casi si sono rivelati fatali?
Tra i miei compagni non credo che ci sia un comportamento del genere, certo è, che, per alcuni ragazzi, che si affacciano in questa categoria per la prima volta, si sentano già bravi ed il problema effettivamente esiste, ma non sanno che sono all’inizio di una scalata che non è per niente facile.
Da quello che dici assomigli ad un giocatore già maturo, attitudine al lavoro, preciso e puntuale negli allenamenti, in campo un leader secondo il nostro giudizio, sei cosi anche nella vita o vuoi veramente arrivare lontano con questo sport? Cosa ti ha fatto maturare così velocemente?
Certamente l’aiuto della mia famiglia e importante, l’insegnamento ricevuto mi porta a stare con i piedi per terra, l’umiltà per me viene prima di tutto, d’avanti a me per ora vedo solo sacrifici se voglio continuare con il calcio, e d’altronde guai se non fosse cosi’
Lasciamo un momento da parte il calcio, se sei d’accordo. Parlaci della tua giornata tipo.
La mattina a scuola, pomeriggio al campo per gli allenamenti, e la sera studio, e poi la giornata è finita!!!! Direi che tra scuola e impegni, non mi resta tanto tempo da dedicare ad altro.
E dimmi come coniughi lo studio con gli allenamenti, che devono essere continuativi, saresti pronto per una scelta?
Lo sport per ora lo vivo come una passione, perciò non mi pesa più di tanto, il mio entusiasmo è sempre al massimo sapendo che i compagni mi aiutano sempre, certo ora se dovessi scegliere sarevve dura…. Diciamo sport, ma certamente non abbandonerei lo studio assolutamente.
Parlaci della tua famiglia:
Mio Papà si chiama Pino è appassionato come me del calcio e quando gli impegni lo permettono è sempre vicino a me. Mia mamma si chiama Anna Maria mi sostiene sempre nei momenti difficili, mi conosce troppo bene!!! mi è sempre vicina, mentre mia sorella Noemi più piccola di me è quella che mi da gli abbracci che mi servono alla fine di ogni partita.
E la ragazza?
Preferisco non risponderti, diciamo ni così ti lascio con il dubbio….
Marco, quanto è importante trovare una società che a questi livelli sappia prendere per mano e far maturare un calciatore giovane come te?
Direi fondamentale.Trovarmi in una società come il Roccella dove ognuno sa quello che deve fare è certamente importante, compagni di alta classe altrettanto, poi sicuramente trovare persone che ti stimolano e ti coccolano in questo momento data la mia giovane età è fondamentale oltre che importante.
A chi vuoi ringraziare?
Per primo ringrazio la mia famiglia che con grandi sacrifici mi sta sempre vicino, poi in ordine