DIRETTAMENTE DAL LEGGENDARIO “lopresti”, SEMPRE PIU’ ABBANDONATO DA TUTTE LE AMMINISTRAZIONI LOCALI - E bon! Sotto l’albero dei meravigliosi tifosi neroverdi e della città di Palmi, anche quest’anno c’è la Palmese. La Uesse Palmese 1912. Ciò significa che…tra due anni è un centone!
Una storia Palmese. Al club denominato Unione Sportiva Palmese 1912 infatti, mancano meno di due anni per tagliare lo storico traguardo di cento anni di ininterrotta esistenza calcistica. Si. Tutto d’un fiato, senza mai cambiare denominazione, senza mai rifiutare la partecipazione ad un torneo e senza mai comprare titoli sportivi che, negli ultimi anni, stanno spadroneggiando specialmente in Calabria grazie anche al benestare della Lega Regionale.
Sono dovute queste parole dedicate alla Palmese, alla sua città ed alla sua fantastica tifoseria . Tra le più passionali dell’intera Calabria. Una tifoseria che segue costantemente i neroverdi. Affolla il leggendario e abbandonato “Lopresti” e percorre chilometri e chilometri per seguire i neroverdi in tutta la Regione.
Va bene così perché la Palmese esiste. La Palmese è un marchio. Di questo può esserne fiera Palmi.
Indubbiamente l’attuale categoria non è consona; è dal 1988 (anno in cui la Palmese retrocesse dall’allora Interregionale) che non si riesce a riassaporare la serie D. Non è facile comunque. Bisogna ammetterlo se si considera che le chiacchiere spesso superano di gran lunga la realtà: le cordate e cordate di gente che vorrebbero investire sulla Palmese, sono all’ordine del giorno ed invece, alla fine sono pochissime le persone che “cacciano” i soldini.
Per adesso i soldini li caccia il Presidente Giancarlo Oliveri e questa Società. Ammettiamo una volta per tutte come stanno i fatti con un vecchio ma sempre valido proverbio: “Chiacchiere e castelli di legno!”.
tratto da “Il Quotidiano della Calabria” di Sigfrido Parrello