Questa è la cronaca di una vittoria del Sapri muta, perché arrivata senza giocare. L' Adrano, avversaria di turno degli spigolatori, non è infatti salpata in direzione Golfo di Policastro. Una decisione che era nell'aria, data la crisi del sodalizio calcistico della cittadina etnea, partito con grandi ambizioni ma che ben presto ha dovuto fare i conti con la dura realtà di un torneo che
non ammette improvvisazioni o annunci roboanti. Le quattro sconfitte di fila della squadra hanno poi fatto il resto. Nell'ultimo allenamento prima della partenza alla volta di Sapri l'allenatore dei siciliani Pascucci aveva a disposizione solo nove giocatori della prima squadra e neanche la disponibilità della juniores poiché il suo tecnico, Davide Pulvirenti, già dalla settimana scorsa aveva presentato le dimissioni ed addirittura sembra che i genitori non abbiano consentito ai loro figli di recarsi al campo per allenarsi. Quindi, piove sul bagnato. Mentre sotto la pioggerellina saprese,l'arbitro Berti di Prato ha atteso i canonici 45' per poi mandare tutti a casa.
Con il 3-0 a tavolino la squadra allenata da Carmine Pugliese sale in classifica a quota 26, tira il fiato ed ha la possibilità di recuperare energie fisiche e mentali in vista dell'ultimo impegno del 2009, in casa del Trapani. Queste le reazioni dello spogliatoio del Sapri al mancato arrivo della compagine siciliana: "Credo che vadano sempre onorate le partite - osserva l'attaccante Michele Di Piedi - Siamo dispiaciuti perché ci tenevamo a far bene ed a vincere sul campo per congedarci al meglio per il 2009 dal nostro pubblico ed anche per dimenticare in fretta la partita di Matera", "Sono rimasto sorpreso - ammette l'allenatore Pugliese . l'Adrano è una piccola ma bella realtà calcistica, un po' come Sapri, e ricordo che dopo le prime cinque partite di campionato aveva i nostri stessi punti. Speriamo che questa sosta 'forzata' ci aiuti a recuperare la condizione di alcuni giocatori non al meglio e ci faccia ritrovare il morale dopo l'eliminazione in Coppa Italia a Matera, dove abbiamo giocato davvero male". (Vito Sansone)