Il protagonista dell’intervista odierna è Riccardo Ricciardi, attaccante classe 2005, che nell’ultima stagione ha militato nel Lentigione in Serie D. Ricciardi, assistito dall’agenzia “Fuori dal Campo”, ha iniziato nelle giovanili del Casalese e Cremonese. Si è raccontato a noi in quest’intervista esclusiva:
“Riccardo Ricciardi, attaccante classe 2005 in forza al Lentigione in Serie D girone D. Hai iniziato la tua carriera con le giovanili della Cremonese, raccontaci un po' di te. Ho iniziato la mia carriera con la squadra del mio paese la Casalese, poi all’età di 8 anni sono stato chiamato dalla Cremonese, squadra con cui ho fatto tutto il settore giovanile fino all’under 17, sono stati 9 anni bellissimi, dove all’inizio mi sono divertito e ho imparato tanto. Più gli anni passavano invece più ho capito che non era più solo un “gioco”, ho fatto molte esperienze, ho affrontato molte squadre e molti giocatori forti e ne sono grato, è un’esperienza che porterò per sempre con me e ringrazio tutti quelli che mi hanno sempre aiutato e sostenuto.”
“Come reputi la tua stagione dal punto di vista personale? Questa stagione per me è stata molto importante dal punto di vista soprattutto mentale, perché essendo in una squadra di Serie D pur non avendo trovato spazio già solo il fatto di allenarsi tra i grandi è una grande opportunità per crescere sia mentalmente che fisicamente e a me è servita molto.”
“Che ricordi e aneddoti ti porti dietro della tua infanzia calcistica? I ricordi che mi porto dietro sono molti, ma soprattutto i miei compagni e la società non li dimenticherò mai per tutto quello che hanno fatto e abbiamo passato insieme, li ringrazierò sempre.”
“Come ti sei trovato con il Lentigione e com'è il tuo rapporto con i compagni e con lo staff? A Lentigione mi sono trovato bene dal punto di vista del gruppo, c’erano persone che avevano giocato in categoria superiori e quindi mi hanno insegnato molto e mi hanno aiutato su tutti i punti di vista, posso dire di avere fatto esperienza anche solo allenandomi con un gruppo così.”
“Dall'inizio della tua giovane carriera chi ti ha aiutato di più? Le persone che mi hanno aiutato di più sono state i miei genitori e le persone che sono state dentro quest’ambiente, vari allenatori e dirigenti, ho trovato tante persone competenti e davvero brave.”
“Sei un attaccante o più un esterno offensivo? Qual è il tuo ruolo preferito? Quali sono, a tuo parere, le tue qualità migliori? Io mi sento più un esterno anche se ho fatto per vari anni la punta, mi hanno sempre detto che dovevo imparare a giocare spalle alla porta così da imparare a sentirla meglio e avere il fiuto del gol, le mie qualità migliori sono il dribbling e il tiro.”
“Stai già pensando alla prossima stagione? Che obiettivi ti stai ponendo? Avendo avuto un brutto infortunio a fine stagione, frattura del perone, ho dovuto fare la scelta di scendere di categoria. Si sono allungati i tempi di guarigione, l’obbiettivo principale è di guarire prima di tutto e poi ricominciare dimostrando le mie qualità e quello che so fare, passo per passo ritornare su e arrivare il più lontano possibile.”
“Qual è il tuo idolo? Sogno nel cassetto? Come giocatore mi è sempre piaciuto Aguero, il mio sogno nel cassetto invece è quello di arrivare il più lontano possibile e rendere felice tutte le persone che hanno sempre creduto in me.”