Verduci:«Dirigenza al lavoro per un Val Gallico solido ed ambizioso»
Verduci:«Dirigenza al lavoro per un Val Gallico solido ed ambizioso»

 Dopo una stagione al Capo Vaticano, Enzo Verduci, dirigente di lungo corso, torna nella sua Reggio Calabria e più precisamente al Val Gallico e siamo andati a sentirlo in vista della stagione che, formalmente, parte oggi.

 

Si ritorna a lavorare a Reggio Calabria in un progetto che appare molto ambizioso. Ci dica di più sulla nuova società.

«Sì, dopo un anno bellissimo sotto ogni aspetto al Capo Vaticano torno a Reggio Calabria. Quello che mi ha convinto a fare questo passo è la forte volontà del gruppo dirigenziale di fare bene, solidi e ben strutturati con l’intenzione di non lasciare nulla al caso. Sto vedendo molta professionalità da parte della società capitanata dai presidenti Lo Presti e Califano. Siamo un gruppo folto e non faccio altri nomi per non fare torto a nessuno, ma daremo il massimo e questo è certo».

 

Torna a lavorare anche con mister Aquilino che conosce molto bene, questo renderà più agevole operare sul mercato?

«La scelta non poteva non essere che quella di confermare il mister, siamo stati tutti concordi. Il mercato sarà sicuramente agevole sotto il profilo delle idee e si cercherà di mettere a disposizione di mister e staff quanto richiesto, ovviamente nel rispetto del budget. Il mercato comunque non sarà semplicissimo, in questa fase tanti aspettano la D e l’Eccellenza, credo che andando avanti ci saranno molti più movimenti».

 

Siamo ancora al primo luglio, ma alcune squadre stanno già mostrando i muscoli, andremo verso una stagione molto più combattuta della scorsa visto che la situazione in D fa sì che quest’anno i play off potranno avere valenza?

«Indubbiamente sarà uno dei campionati più duri, una sorta di “Eccellenza bis” viste le compagini, ci sono diverse piazze importanti e strutturate per fare bene. Per quanto riguarda i play off speriamo davvero che le cinque che arriveranno in fondo, dopo aver speso molto possano giocarsi un posto in Eccellenza anche attraverso gli spareggi».

 

In conclusione qual è secondo lei il ruolo che deve avere il dilettantismo per dare una mano ai “piani superiori” data la continua crisi che attanaglia la nazionale maggiore?

«Ci sarebbe tantissimo da fare, soprattutto mettendo mano ai settori giovanili con delle riforme importanti, ma ci vuole tempo e soprattutto impegno».