Abbiamo intervistato Mattia Porro, giovane prospetto del calcio giovanile, classe 2005 che questa stagione ha militato nel Matera in Serie D. Rappresentato dal suo procuratore Antonio Burdi, Mattia ha raccontato aneddoti ed esperienze che lo hanno coinvolto in questi primi anni della sua giovane carriera:
“Mattia Porro, centrocampista classe 2005 del Matera. Per te prima stagione in Serie D con un passato anche in Lega pro con la Turris. Raccontaci un po' di te. Sono nato e cresciuto a Reggio Emilia, i primi calci ho iniziato a darli nel progetto aurora per poi passare al settore giovanile del Sassuolo e lì sono stato per 4 anni e mezzo. A gennaio di quell’anno però di andare via perché stavo avendo poco spazio e sono arrivato alla Reggio dove ho giocato per un anno e mezzo. Lì mi sono messo in mostra giocando anche con i più grandi nel ruolo di ala sinistra. Poi i miei genitori decidono di trasferirsi a Napoli per lavoro e inizio subito in una scuola calcio chiamata “Massimo Perna”. Inizio a giocare fin da subito con i più grandi anche lì per un anno prima della chiamata alla Turris. Accetto subito e vado a Torre del Greco dove inizia un altro percorso dalla Under 16 fino alla Primavera 3. In seguito arriva anche la chiamata in prima squadra avendo l’opportunità di allenarmi con i “grandi” per quasi sei mesi, un’esperienza che porterò con me per sempre. Da lì ho iniziato a capire un po’ cos’è il professionismo. Appena terminato il ritiro con la prima squadra decido di andare a Matera perché sarebbe stato il primo campionato fra i dilettanti per me. È stata la miglior decisione perché ho capito cosa significa giocare davanti a tanta gente e imparare a sopportare la pressione.”
“Stagione importante con 24 presenze, 17 partite da titolare e 7 da subentrato. Come reputi la tua annata? Reputo la mia stagione una grande soddisfazione personale perché non mi aspettavo al primo anno fra i grandi di giocare così tanto e di questo devo ringraziare soprattutto anche il mister Luigi Panarelli per aver avuto fiducia in me.”
“Con il Matera siete arrivati ad un passo dalla conquista dei playoff, come ti sei trovato dal tuo arrivo in questa società e com'è il tuo rapporto con i compagni e con lo staff? Peccato per i playoff mancati perché c’è lo meritavamo per tutto quello che abbiamo fatto in un anno con tante difficoltà. Nonostante tutto siamo andati sempre avanti insieme. Fin dal mio arrivo ho trovato un gruppo fantastico e devo ringraziare soprattutto i veterani per tutto quello che hanno fatto per me durante l’anno, per i consigli che mi sono serviti a crescere. Ringrazio anche lo staff con il direttore e il presidente; una grande famiglia che porterò nel cuore sempre.”
“Dall'inizio della tua giovane carriera chi ti ha aiutato di più? L’aiuto più grande l’ho ricevuto da mio padre che nonostante tante difficoltà familiari è stato sempre al mio fianco e mi ha spinto sempre a dare il massimo.”
“In stagione hai ricoperto diversi ruoli a centrocampo, dal centrale alle due fasce. Qual è il tuo ruolo preferito? Quali sono, a tuo parere, le tue qualità migliori? Ho ricoperto diversi ruoli ma nel calcio di oggi devi essere un giocatore duttile e sempre disponibile. Se proprio dovessi scegliere un ruolo sceglierei sicuramente la fascia sinistra perché è sempre stata la mia forza. Le mie qualità principali sono: controllo palla, rapidità, cross e la velocità su cui punto molto ed è anche grazie al mister Panarelli se quest’anno sono migliorato tantissimo.”
“Che rapporto hai con il tuo procuratore Antonio Burdi? Con Antonio, il mio procuratore, ho un bellissimo rapporto. Devo tanto a lui perché mi ha voluto già da quando ero nella Turris. Lo ringrazio per avermi scelto come suo giocatore e darò sempre il massimo per raggiungere gli obiettivi di cui abbiamo parlato.”
“Qual è il tuo idolo? Sogno nel cassetto? Il mio idolo è Neymar, mi ispiro fin da piccolo a lui. Un piccolo aneddoto: prima delle partite mi guardo i suoi video. Il mio sogno nel cassetto è diventare uno dei giocatori più forti al mondo e vincere un mondiale che sarebbe un sogno. È difficile, lo so, ma niente è impossibile; basta crederci sempre e volerlo veramente. Anche se non dovessi raggiungere questi traguardi l’importante è aver dato tutto per tentare di realizzarli senza aver nessuno rimpianto.”
(Fonte foto: Sandro Veglia)