- Presidente, dopo la salvezza raggiunta al termine della scorsa stagione, da dove riparte il Trebisacce? Quali sono i suoi punti fermi?
"Valorizzazione del settore giovanile, tant'è vero che quest'anno in rosa abbiamo inserito in pianta stabile 7-8 elementi classe '99, direttamente provenienti dalla categoria Juniores. Inoltre il contenimento della spesa, nonostante i sostanziali cambiamenti che si sono registrati durante l'estate, andando ad effettuare nuovi innesti più alcune doverose conferme che io considero lo zoccolo duro della squadra. Tutto ciò, spero, in virtù di un campionato che possa portare ad una tranquilla navigazione".
- Questo campionato si preannuncia forse più difficile rispetto a quello dell'anno scorso, considerate le promozioni di Locri e Siderno, ma anche l'assenza di squadre penalizzate e con problemi importanti come il Montalto. Il Trebisacce è chiamato ad un'impresa?
"Intanto condivido l'analisi su questo campionato di Eccellenza. Perchè quest'anno il torneo è molto più duro e complicato rispetto a quello dell'anno passato. Certo, se dovessimo salvarci in maniera tranquilla avremmo compiuto un'impresa. Se invece dovessimo salvarci in modo più turbolento, allora avremmo fatto il nostro dovere. Però attenzione, non dimentichiamoci che per Trebisacce l'Eccellenza è un lusso. La società è formata da soci particolarmente appassionati, noi siamo qui unicamente per la passione. Del resto già l'anno scorso c'era da essere prudenti, figuriamoci quest'anno (ride, ndr). Da appassionato, conosco molto bene la storia della squadra e dopo 23 anni di assenza siamo tornati in Eccellenza soltanto l'anno scorso, anche perchè per ben due volte siamo dovuti ripartire dalla Terza Categoria a causa di altrettanti fallimenti. E spesso ho dovuto raccogliere i cocci".
- Tre punti in tre gare, figli della vittoria ottenuta alla prima giornata contro il Corigliano, peraltro in trasferta. Quali sono le sue impressioni a proposito dell'inizio di stagione?
"Intanto è un campionato molto equilibrato in generale e al momento pare che tutti possano vincere o pareggiare contro tutti, forse eccetto l'Isola Capo Rizzuto. Però anche loro in questo momento non è che stiano vincendo le partite a mani basse. Per cui, fin qui mi ha colpito sicuramente l'estremo equilibrio che vi regna".
- Domenica prossima ospiterete il Roggiano fanalino di coda, che però ha costretto il Siderno ad un pareggio dal sapore pirotecnico nel recupero della prima giornata. Partita che comunque resta da vincere, specie davanti al vostro pubblico...
"Ovviamente sulla carta godiamo dei favori del pronostico, diciamo 60 e 40%. Tuttavia il Roggiano per noi sarà una brutta gatta da pelare, e che peraltro ha già dimostrato di che pasta è fatto e quanto vale. La partita rimane certamente da vincere giocando in casa, ma noi siamo perfettamente consapevoli che questo non sarà facile, anzi".
- Quale squadra potrà vincere il campionato secondo lei?
"Già l'anno scorso ero rimasto favorevolmente impressionato dalla buona qualità media tecnico-tattica del torneo, e quest'anno lo sono ancora di più. Certamente l'Isola per i nomi che presenta non può che partire con i favori del pronostico per vincere il campionato. Ed io penso che potrebbero vincerlo loro. Uso il condizionale perchè poi c'è la Cittanovese che è un'ottima squadra, ritengo che la Vigor Lamezia prima o poi possa venire fuori, l'Acri secondo me non vale i tre punti che ha bensì molti di più. Insomma, al momento l'Isola è un gradino superiore alla concorrenza, però il Sersale l'anno scorso ha insegnato che le sorprese sono sempre possibili. E per fortuna aggiungerei, anche perchè la bellezza di questo gioco risiede proprio in ciò che non si può prevedere".