Conclusa ufficialmente da poco la stagione di Eccellenza, è già di tempo di parlare di futuro in casa Isola Capo Rizzuto, un futuro che attende ancora di essere delineato e lo sarà solo dopo l’incontro tra i vertici del consiglio d’amministrazione. Il primo nodo da sciogliere sarà quello legato all’allenatore, sarà ancora Mesiti o si valuteranno altri nomi?
Ne abbiamo parlato con lo stesso tecnico reggino che al momento si dice incerto sul suo futuro personale: “Ufficialmente sono ancora un tesserato dell’Isola, dopo il 30 Giugno potrò iniziare a parlare del mio futuro, certo è che non ho ancora parlato con la società, leggo tante cose sui giornali, le voci sono tante, però sono in attesa di una chiamata ufficiale, come è giusto che sia considerando anche i grandi rapporti umani che si sono creati con gran parte della società in questo breve periodo”.
Sarebbe comunque disposto a restare in questa categoria a prescindere da Isola? “Sono sceso di categoria perché ho creduto in progetto forte, mi sono buttato sul lavoro e sono stati cinque mesi molti intensi, ho avuto un grande staff e una società che mi ha sempre supportato. Ammetto che mi piacerebbe continuare ma so già come finirà, un'altra piazza di Eccellenza non lo so, mi piacerebbe tornare nel professionismo, questa è una categoria particolare però mai dire mai, con un buon progetto potrei anche accettare. Anche se nel calcio la parola progetto si usa troppo volte senza quasi mai essere concretizzata”.
Facciamo un passo indietro, analizziamo questa stagione, cos’è mancato a questa squadra per fare il salto di categoria? “Io parlo del mio periodo, abbiamo perso sicuramente tempo per trovare gli equilibri, abbiamo avuto tanti infortunati e pochi ricambi di spessore. Siamo mancati in alcuni ruoli e soprattutto è mancata una spalla giusta per Covelli, con un attaccante in più avremmo raggiunto i play off senza difficoltà. E’ anche vero che all’inizio lo spogliatoio era diviso in più gruppi, c’era molta tensione e col mio staff abbiamo dovuto fare un grande lavoro psicologico per ricompattarli, quando ci siamo riusciti le cose sono girate bene ma ormai era troppo tardi”.
Cosa le ha lasciato dal punto di vista personale questa esperienza? “E’ stata un esperienza importante, ho conosciuto tante persone straordinarie dal punto di vista umano, peccato solo per i play off mancati anche perché avevo promesso di riuscire ad agguantarli, forse il mio unico errore di questa stagione. Quest’esperienza mi ha arricchito anche dal punto di vista tecnico e professionale e soprattutto sono contento di aver avuto al mio fianco un grande staff tecnico, sia per il lato sportivo che umano. Ringrazio tutte le persone che mi sono state vicine in questo periodo, la società che mi ha dato questa possibilità, il pubblico che mi ha accolto fin da subito, il mio staff e tutti i miei calciatori. A prescindere dal mio futuro auguro a questa piazza di fare il salto di categoria il prima possibile, lo merita. Infine ci tengo a fare i complimenti a Marsala e ai suoi ragazzi per gli straordinari risultati ottenuti con la Juniores, sin da subito avevo capito le grandi potenzialità di questi giovani e ho osservato con attenzione ogni partita promuovendo tanti di loro in prima squadra”.