La Polisportiva San Lucido, oggi ufficialmente non è iscritta al prossimo campionato di Promozione 2015/2016. L’Fabio Albanese, delegato al ramo sport e turismo, chiederà una proroga dei tempi di iscrizione al comitato regionale della Calabria, ma è quasi certo che lo stesso comune non verserà la quota di 7 mila euro che garantirebbe la sopravvivenza del San Lucido calcio. L’ente locale già lo scorso anno si sobbarcò la spesa per l’iscrizione, sottolineando però in delibera di giunta, la precisa condizione che chiunque ne avesse acquisito la presidenza, avrebbe dovuto restituire la spesa anticipata, condizione puntualmente inadempiuta.
Qualcuno avrà coraggio di prendersi carico delle sorti di un calcio sempre più malato, sempre più gracile, alla mercè di chiunque si sia spacciato intenditore e conoscitore della materia, per poi ogni estate tornare al solito punto di partenza? L’iscrizione è una punta di iceberg nota a tutti: dirigenze litigiose, presunti ruoli di sola vetrina, giocatori insoddisfatti non retribuiti, accordi non rispettati, parola d’onore di molti, buona come acqua “inquinata” ed un campo sportivo oggi utile solo alla sistemazione di un circo ed i suoi animali. In attesa di un’altra settimana che segnerà con certezza le sorti del nostro calcio, si va verso una ingloriosa ed immeritata fine di uno sport capace nel tempo di raccogliere al Provenzano centinaia di tifosi; un terreno di gioco calcato da giocatori e dirigenze che hanno segnato epoche e vittorie indelebili.
Si delinea un vero e proprio un “non “ futuro della squadra, che affonda dunque le sue motivazioni in assetti societari, stanchezze, mancanza di ricambi, zero motivazioni per dar vita ad un team in grado di sostenere, aiutare, dar nuove vitalità alla società; molte solitudini dove anche il “Cuore rosso blu” nella bocca di tanti improvvisamente e volutamente non ha più fatto sentire i sui battiti. Se Parma Venezia Siena Varese Piacenza Vicenza hanno “tirato” hanno fallito, non può fallire il San Lucido?