La Virtus Soverato torna a casa per rinascere. Domani contro la N.Gioiese, finalmente al Baldassare Sinopoli, i ragazzi di mister Salerno non potranno più sbagliare. La società è vicina all'allenatore ed al gruppo ma contro i pianegini, domani, e la Rossanese, domenica, vanno trovate le risposte ai dubbi creati da un brutto periodo, dopo un buon avvio. Quale occasione migliore per la prima semifinale di Coppa Italia Dilettanti, dove i “salernitani” dovranno cercare di invertire la rotta. Impossibile pensare ad una resa anche in coppa, finestra ancora aperta, almeno per centrare di nuovo un obiettivo della stagione passata, cercando, magari, questa volta di vedere una finale piena di luce. Impensabile, per una squadra sicuramente rinnovata, ma piena d’esperienza, però ancora alla ricerca di se stessa, con alle spalle tre mesi di duro lavoro, di esperimenti, di arrivi e partenze, di errori mascherati da qualche prestazione e sicuramente da non ripetere. Serve personalità, carisma, maggiore lucidità in ogni singola giocata. Serve tutto questo per salvare una stagione, che ormai ha visto sfuggire la lotta per il primo posto, lontano 10 punti, ma che può centrare almeno le finali dell’anno scorso e con un po’ di fortuna cambiarne l’esito, rispondendo così al terzo anno di progettazione della dirigenza, guidata dal giovane presidente Daniele Rossi. Le ultime tre sconfitte, di cui due in casa, contro Sersale, Guardavalle e Montalto hanno annacquato, almeno per adesso, sogni e speranze del popolo biancorosso. Le ultime due apparizioni di stagione non sono di certo state concilianti con il desiderio di voltare pagina. Anzi, la Virtus s'accartoccia su se stessa, non trova la giusta chiave di lettura delle partite, con uomini che appaiono fuori ruolo. Si accende, ma spesso si spegne troppo a lungo. Interrogativi? Tanti. Si parla di tattica, di sistema di gioco. Ma anche di troppa morbidezza nell'affrontare l'avversario. Questione di testa e di approccio? Bisogna lavorare, migliorare, prendendosi le proprie responsabilità, convivendo con la pressione, ma senza ansie, senza stress e polemiche. Ci vuole anche un po' di fortuna, ma quella viene dopo il lavoro. Il potenziale sembra importante, ma finora non è stata mostrata la vera faccia. Già domani bisogna essere tutta un'altra squadra con intensità, aggressività ed applicazione. Il talento offensivo con la perdita di Biancone sembra appannato, non si segna da 288 minuti. La difesa va migliorata e forse rivista, evitando quegli errori individuali che sono costati punti, vedi Rende, Isola, Sersale e Guardavalle. Le ultime tre sconfitte potevano essere, magari, anche tre pareggi, con 15 punti, affiancando la Rossanese al quarto posto e restando in scia delle prime due, in un campionato che vede otto squadre in tre punti, aspettando il recupero. Ma se non si resta in partita va a finire che nessuno riesce a togliere le castagne dal fuoco. E allora a Soverato bisognerà trovare una risposta. Due vittorie, condite anche da un bel gioco, sarebbero salutari, per la prestigiosa coppa e per entrare nei play-off affiancando una rivale di spessore. Un'ulteriore battuta d'arresto renderebbe necessario una più approfondita analisi della situazione. Ed una squadra pensata per almeno abbordare i playoff, deve per forza di cose dimostrare di possedere davvero quel talento che è stato “certificato” almeno per adesso sulla carta. Dunque, il confronto con la N.Gioiese diventa oggi più che mai esame importante con il tempo che stringe e per ricreare una tendenza nuova ed un clima decisamente più positivo. A volte basta un niente. E ogni segnale va interpretato nella giusta maniera e con la giusta maturità. C'è talento? Fuori il talento. La Dirigenza che tifa Salerno si aspetta un passo in avanti, deciso, per questo terzo anno che vuole essere sempre più eccellente. Il presente deve regalare nuove certezze, palla a terra, nervi saldi e soluzioni in corsa per cambiare o mantenere il risultato. Per la coppa non c’è tempo, per i playoff bisogna riconquistarli e starci dentro muovendo sempre la classifica. Basta, però, non farseli sfuggire via.