E' un vero è proprio caso quello che riguarda il CAT Tortora, con un polemica destinata a trascinarsi ancora per settiamane, almeno questa è la sensazione. Nemmeno l'ufficializzazione dei calendari in cui CAT è stato inserito ha messo la parola fine sulla vicenda. Nei giorni scorsi l'allargamento dell'assetto societario, come riportato da Blog Tortora in cui si legge:
“Il Cat Tortora ai tortoresi” E’ l’orgoglioso slogan più volte pronunciato nel corso dell’assemblea societaria tenutasi ieri nella sala consiliare di via Panoramica al Porto. La nuova dirigenza del Cat, quella formatasi il 27 agosto scorso e che vede in Maria De Francesco il primo presidente donna nella storia del clacio tortorese, è stata riconfermata e sarà affiancata da ben 37 soci. Ad aprire la seduta proprio il presidente del Cat, Maria De Francesco che ha spiegato il perché della sua presenza su uno scranno ancora reso traballante dalle polemiche. “Ho sentito il dovere di servire il mio paese – ha detto – non potevamo lasciar sparire la squadra e con essa 45 anni di storia”. Tanti gli argomenti, tanti i battibecchi. Già la presenza del patron del Praia, Gino Spolitu, nonché amministratore unico della Prestige payment system che ha pagato in qualità di sponsor l’iscrizione del Cat al campionato di Promozione, ha fatto capire che non sarebbe stata una rimpatriata tra amici. “Non voglio i soldi dell’iscrizione – ha detto Spolitu – ma voglio sapere come è nata questa società. In Lega il rappresentante del Cat risulta ancora il commissario Franco Gentile, voi avete fatto un atto illegittimo”. Ferma la risposta del segretario del Cat Biagio Aurelio. “Noi abbiamo salvato la squadra da una morte certa. Gentile – ha spiegato Aurelio – ha chiesto l’esclusione del Cat dalla Coppa e dal campionato di Promozione. Il sindaco Pasquale Lamboglia sollecitato da una petizione di cittadini che volevano salvare la squadra ha impugnato l’atto ed ha dato voce alla richiesta di quei tortoresi che volevano rilevare e sostituire l’ex dirigenza del Cat. Solo dopo – ha concluso Aurelio – Gentile ha chiesto la riammissione della squadra in Seconda categoria”. Altro punto apportato dal vice commissario Biagio Papa la questione debiti. “Pagheremo tutto – ha detto il Ds Antonio De Filippo – in primis i 6mila e 200 euro dell’iscrizione. Ma c’è un fatto – ha continuato De Filippo – quando io lasciai la dirigenza due anni fa, feci avere alla nuova dirigenza tutta la documentazione. A me invece – ha concluso De Filippo – mi è stato consegnato un pezzo di carta con su scritto una cifra approssimativa di 31mila e 600euro di debiti, di cui diecimila per iscrizione e spese dello sponsor”. Domenica parte intanto il campionato, il Cat sarà in trasferta a Rocca e dalla dirigenza rassicurano: “Noi ci saremo”.
Intanto Francesco Gentile reagisce con un'altra missiva al Comitato Regionale Calabria con tanto di trimbro della società CAT, dove si legge:
Sono venuto a conoscenza che, persone estranee alla qualità di socio della SSD Comprensorio Alto Tirreno, hanno convocato e tenuto un'assemblea per rinnovare ed ampliare la SSD CAT. Detta assemblea è stata convocata, non si sa bene da chi, e con quale titolo o carica istituzionale societaria la stessa poteva essere indetta. Diffido chiunque ad esprimere legittimamente la rappresentanza della SSD CAT, da me detenuta, anche nei confronti del Comitato Regionale Calabria, In quanto MAI ho inteso, al momento, convocare assemblee, sottolineando che, solo al sottoscritto, in quanto commissario straordinario regolarmente eletto, appartiene la legittima rappresentanza della Società stessa.
La vicenda sembra sempre più ingarbugliata e surreale, con un ricorso congiunto al TNAS di Gentile e della società Bianco, in discussione lunedi prossimo, con i campionati di Promozione ai nastri di partenza e con voci non confermate che vorrebbero addirittura la costituzione di un comitato a difesa dei diritti di Francesco Gentile e delle società dilettantistiche calabresi........