ROSSANO – «Siamo stanchi di aspettare invano». Graziano Nocera, al termine dell'allenamento di ieri, a nome della squadra (capitan De Luca era in ospedale per un taglio al piede rimediato durante la seduta), ha rilasciato una dichiarazione che non lascia fraintendere nulla. Diritta allo scopo.
«Siamo in attesa di ricevere le nostre spettanze da molto tempo - spiega il forte fantasista bizantino -. Già tre settimane addietro, prima della gara di Capo Vaticano ci era stato garantito che a giorni avremmo avuto quanto ci spetta. Ancora oggi non sappiamo se e quando le riceveremo e siamo stanchi di questa situazione di eterna ambiguità. Ognuno di noi ha problemi - va avanti Graziano Nocera - e così non si può andare avanti. Il direttore
generale Mazzacua ci ha fatto sapere che sabato mattina verrà al campo per parlare con noi ma è giusto che sappia che non intendiamo allenarci,
né andare a giocare a Paola, se non veniamo saldati delle nostre spettanze». Un ultimatum, dunque, alla società. Come accaduto già altre volte, purtroppo. Presumibilmente gli ultimi risultati potrebbero essere strettamente legati a quanto sta accadendo fuori dal campo perchè ad un calciatore,
se non ha la testa sgombera da pensieri e assilli, le gambe non girano e le idee sono annebbiate. Nel gruppo c'è gente “che ha famiglia” e non sa come andare avanti, come tirare a campare. Così come il popolo rossoblù, sta iniziandosi a stancare di queste situazioni: risultati, ricorsi, ultimatum,
vertenze. E lo si intuisce contando le presenze allo stadio alla domenica. Sempre più in calo ed in modo vertiginoso. Domenica scorsa si potevano contare circa 300 spettatori, come mai era accaduto nella storia della Rossanese, nemmeno agli inizi degli anni '80 quando dopo un fallimento, il club si cimentava in prima categoria. Come accennato nei giorni scorsi, i dati relativi agli spettatori sono inconfutabili ed incontrovertibili: a Rossano,
un campionato di Eccellenza senza significato, non interessa a nessuno. Già stava stretta la Serie D. 

Luca Latella