ROSSANO – Voltare pagina velocemente, dimenticare la pessima prestazione evidenziata con il Siderno e pensare al Capo Vaticano. Sono questi i temi trattati nel chiuso degli spogliatoi, alla ripresa degli allenamenti di ieri, dal diggì Mazzacua, da mister Franco e dalla squadra. Di certo, la Rossanese non ha epresso, contro i reggini domenica scorsa, il consueto e abituale gioco avvolgente. Anzi, ha manifestato una organizzazione approssimativa, senza ne capo e ne coda. Ma una giornata storta, si augura il popolo rossoblù, la si può attraversare. I tifosi, gli appassionati bizantini,
tuttavia, recriminano molto per i due punti persi contro il Siderno in virtù del pareggio della capolista. Una buona occasione per accorciare le distanze
gettata alle ortiche, insomma. Tornando a ieri, Mazzacua ha riferito quanto detto nello stanzone. «Ho confermato al gruppo le dichiarazioni di fine partita - ha detto - ovvero che la società si aspetta un’inversione di tendenza immediata perchè la squadra ha tutte le qualità per farlo». Il direttore generale,
mentre la squadra era già al lavoro sul campo ha poi aggiunto che non è detto che debba essere sempre l’allenatore a stare sulla graticola (dopo la gara Mazzacua e il presidente avevano paventato provvedimenti in caso di risultato negativo a Capo Vaticano, ndr).
«Con il presidente Stancato - ha specificato in conclusione il diggì, nonchè amministratore delegato della Srl che governa la Rossanese - si potrebbe anche decidere di non investire più quelle cifre importanti ove dovessero sfuggire gli obiettivi minimi stagionali». Che oltre all’allenatore, finiscano sulla graticola anche i calciatori? 

Luca Latella