Bagaladi
L’Omega Bagaladi San Lorenzo, per la prima volta nella sua storia, è in serie D.
Il sogno è divenuto realtà. La piccola Bagaladi (appena 1200 abitanti), dopo 17 anni di fila di militanza nel campionato di Eccellenza, è pronta a varcare i confini della Calabria e a cimentarsi con una categoria semiprofessionistica. Si farà visita al “Partenio” di Avellino, al “Sanfilippo” di Messina. Piazze blasonate che hanno fatto la serie A. Scenari neanche minimamente ipotizzabili qualche anno fa, quando la squadra annaspava nei bassifondi della classifica (fu pure ripescata dopo aver perso uno spareggio).
L’anno scorso, però, la svolta. La dirigenza, con a capo i co-presidenti Giovanni Maesano, Gianni Villari e Giuseppe Maesano, ha allestito una squadra competitiva per tentare la scalata alla serie D. Il testa a testa con il Sambiase andò male, ma i rossoverdi ebbero di che consolarsi con la prima storica vittoria della Coppa Italia regionale. Un’annata che, dal punto di vista umano, si concluse in modo tragico, con la morte del sindaco Angelo Curatola a causa di un terribile incidente stradale. E proprio nel nome di Curatola, persona eccezionale e dalle inimitabili qualità morali ed umane, Maesano e soci sono ripartiti, con l’obiettivo di potergli dedicare un qualcosa di importante. L’obiettivo è stato centrato alla grande. Dopo un inizio stentato (4 pareggi nelle prime 6 partite) la squadra ha ingranato la quinta, rendendosi protagonista di un crescendo rossiniano, culminato con 5 vittorie consecutive ottenute tra la fine del girone d’andata e l’inizio del ritorno. Successi questi che hanno creato un gap importante che le inseguitrici non hanno saputo più colmare.
È un trionfo indiscutibile quello della compagine della Vallata del Tuccio, che ha dominato il torneo lasciando solo le briciole agli avversari. Un trionfo che porta tante firme: dalla dirigenza, che ha programmato la promozione riuscendo a centrarla in soli due anni, a mister La Face, che dopo quindici anni sulla panchina rossoverde realizza il sogno della sua vita di vincere il campionato di Eccellenza da profeta in patria (ci era già riuscito due anni fa in Promozione con la Melitese); dai calciatori, dimostratisi professionisti impeccabili durante tutto l’arco della stagione, ai tifosi, sempre presenti anche in trasferta ad incitare i propri beniamini. Senza dimenticare i componenti dello staff tecnico (il preparatore dei portieri Santo Scambia, il preparatore atletico Salvatore Gangemi e il massaggiatore Antonino Malacrinò), che hanno lavorato in perfetta simbiosi con il mister. Fino ad arrivare a due figure storiche da queste parti: il dirigente accompagnatore Santo Spataro e il magazziniere Nino Romeo, che negli anni hanno vissuto quotidiamente le vicende dello spogliatoio rossoverde, divenendo a tutti gli effetti padri adottivi dei calciatori.
Per la prossima stagione già circolano le prime voci: c’è chi parla di un restyling del “Tina Abenavoli” (inadeguato per la serie D), chi della disputa delle partite casalinghe sul neutro di Bocale, chi di una possibile fusione con altre società. Ma è ancora presto per affrontare certi discorsi. Ora è il momento di godersi a pieno la festa.