Il mondo del calcio è in continua evoluzione e chi lo rappresenta dall’alto ogni tanto si ricorda che c’e’ la necessità di cambiare o modificare il Regolamento del Giuoco del Calcio. Infatti il Presidente Federale, riunitosi in seduta straordinaria con tutti i componenti della Federcalcio, ha deciso di modificare la Regola 5-l’Arbitro, la 6-Gli assistenti dell’arbitro e la 12- Falli e Scorrettezze. Il tutto è stato pubblicato sul Comunicato Ufficiale FIGC n°92/A del 19 febbraio u.s. e successivamente riportato nella Circolare n°3 emessa e pubblicata dall’A.I.A. sul proprio sito internet. La motivazione che ha portato a modificare le regole è stata la seguente : “Il Consiglio Federale ha espresso piena volontà a sanzionare l’uso di espressioni blasfeme da parte dei tesserati in occasione delle gare”. Quindi visto l’articolo 24 dello Statuto Federale, lo stesso ha deliberato di modificare l’articolo 66 delle NOIF e di integrare e modificare le Decisioni Ufficiali FIGC. Le suddette disposizioni sono entrate in vigore ufficialmente venerdì 26 febbraio u.s. e tutti gli Organi Tecnici dell’A.I.A. hanno avuto l’obbligo di comunicarle ai propri associati affinchè le applicassero già da domenica 21 febbraio. Ciò non si è verificato in Calabria in quanto solo alcuni arbitri sono a conoscenza delle nuove normative mentre la maggior parte di loro ( arbitri e assistenti) sono ancora all’oscuro di quanto ha deciso il Consiglio Federale. Ma rileggiamo la Regola 5 del RdGdC edizione 2009 e precisamente il paragrafo n°5 che recita così: “Le persone ammesse nel recinto di giuoco debbono prendere posto sulla panchina assegnata a ciascuna squadra, hanno l’obbligo di mantenere costantemente un corretto comportamento. L’arbitro esercita nei loro confronti i poteri disciplinari a lui conferiti.” E il nuovo testo cosa dice? Eccolo :" Le persone ammesse nel recinto di giuoco ecc. ecc.…….hanno l’obbligo di mantenere costantemente un corretto comportamento,” e quindi anche di non utilizzare un linguaggio offensivo,ingiurioso, minaccioso o blasfemo.” Quindi, se non abbiamo capito male prima di apportare questa modifica tutti i componenti delle panchine ( o chi era ammesso nel recinto di giuoco) erano autorizzate a offendere, ingiuriare, minacciare o bestemmiare? Qualcuno che ancora esercita l’hobby dell’arbitraggio ha dichiarato: “Ma! Non capisco…ma mi adeguo!”. Addirittura il nuovo testo della Regola 6-Gli Assistenti- Paragrafo 8-bis dice:” Gli assistenti sono altresì tenuti a segnalare immediatamente all’arbitro, sventolando in modo ben visibile la bandierina, quando un calciatore, anche se di riserva o sostituito, od una persona ammessa nel recinto di gioco utilizza espressione blasfema”.E a tal proposito rileggiamo il paragrafo 7 D.U.FIGC della stessa Regola 6 che evidenzia già quanto è stato modificato :” In particolare gli assistenti sono tenuti a segnalare immediatamente all’arbitro, sventolando in maniera ben visibile la bandierina,quando un calciatore anche se di riserva o sostituito, una persona ammessa nel recinto di giuoco o qualsiasi altra persona presente all’interno dello stesso, colpisca o tenti di colpire un calciatore, anche se di riserva o sostituito, una persona ammessa nel recinto di giuoco, o li faccia oggetto di lancio di sputi, oppure rivolga loro gesti o frasi ingiuriose , minacciose o discriminatorie a sfondo razziale o religioso”. Da quanto è riportato dal vecchio testo, quindi tutti erano autorizzati a bestemmiare e nessuno poteva o doveva prendere i dovuti provvedimenti disciplinari? C’è la netta impressione che si tratti di un vero e proprio controsenso. Ridicola la modifica apportata alla Regola 12.Scrutiamo il Nuovo testo:”L’utilizzo di espressione blasfema da parte di un calciatore titolare, di riserva o sostituito, comporta l’espulsione”.Mentre se andiamo a rileggere la stessa Regola 12 capitolo infrazioni passibili di espulsione, al paragrafo 6 si legge: "Un calciatore titolare, di riserva o sostituito deve essere espulso se commette una delle sette infrazioni tra cui : usare un linguaggio o fare dei gesti offensivi, ingiuriosi o minacciosi!”. Ho la vaga impressione che queste modifiche del RdGdC sono state apportate per “destabilizzare” quanto accade domenicalmente in serie A e B, dove gli occhi delle telecamere, scrutano costantemente i comportamenti e soprattutto i “linguaggi” di calciatori, tecnici e dirigenti che spesso e volentieri vengono “pizzicati” in atteggiamenti volgari e scurrili. Con questa nuova circolare, L’A.I.A. ha soltanto voluto “rispolverare” un qualcosa che già esisteva e che il Regolamento ha sempre riportato in maniera chiara ed inequivocabile.
Campionato di Eccellenza : In anticipo si è giocata Bovalinese-Rende diretta dall’arbitro Garoffolo di Vibo Valentia con la piena collaborazione di Catalano di Rossano e Olivadoti di Lametia Terme. E’ stata una gara molto intensa,terminata in parità e con tanti episodi contestati soprattutto da parte di dirigenti e calciatori ospiti. L’arbitro ancora una volta ha dimostrato insicurezza nelle decisioni più importanti, avvalorando un gioco maschio, a volte violento e scatenando a fine gara le vibrate proteste ospiti. Correva l’11’ del primo tempo e Carrà subiva un fallo al limite della regolarità, 13’ giusto fuorigioco sventolato da Catalano, al 16’ succede di tutto : in una unica azione si verificano un fallo di gioco e due violenze consumate. Piemontese commette fallo di ostruzione su un avversario e Sanso (Bovalinese) per dimostrare la sua efferatezza sferra, sotto gli occhi dell’arbitro, una violenta ginocchiata che stende a terra un calciatore ospite. L’arbitro, vicino e presente, ha fatto uso del richiamo verbale mentre lo stesso Sanso, non contento di quanto aveva commesso un attimo prima,ha sferrato un ceffone allo stesso calciatore ospite. Il giudice di gara (a 30 centrimetri dall’accaduto) ha chiuso gli occhi e ha messo "pace" sventolando, a Piemontese e a Sanso, due semplici cartellini gialli. Secondo Tempo: all’11’ arrivava l’espulsione di Riolo per aver bestemmiato in campo( in questo il direttore di gara ha sentito e visto molto bene) mentre in altre occasioni ha fatto finta di nulla. Giuste le ammonizioni di Daffo e Mollo e dell’amaranto Scarfone, tutte per fallo di giuoco. Da questo momento in poi la partita è diventata “incandescente” con continui scontri di gioco e proprio al 45’, durante l’effetuazione di un calcio piazzato, un calciatore biancorosso veniva colpito al volto da una gomitata sferrata da un avversario. Lo stesso riportava la frattura del setto nasale come riportato dalla certificazione medica rilasciata dall’ospedale di Cosenza.Un minuto più tardi, sempre agli ospiti, non è stato consentito di battere un calcio di punizione perché i locali non hanno rispettato la distanza nonostante l’arbitro ( scadente la sua personalità) abbia più volte richiamato la loro attenzione invitandoli ad indietreggiare. Detto ciò è superfluo anche ricordare che il direttore di gara ha applicato uno spostamento inconsistente, centrale e privo di efficacia intralciando spesso e volentieri il gioco. Presente in tribuna il “consultore osservatore” che avrà dato un giudizio equanime a tutta la terna arbitrale. A Moreno Longo è stata affidata Montalto-Acri, terminata con la vittoria degli ospiti grazie alla rete messa a segno da Porco al 46’ del secondo tempo. Buono l’operato dell’arbitro paolano, che ha dimostrato coraggio e determinazione nonostante i dirigenti locali hanno dichiarato che la designazione non era confacente alla gara. Senza sussulti Soverato-Scalea diretta dal gracile Rabotti di Reggio Calabria, coadiuvato da Palumbo e Minniti della stessa sezione. Buona anche la prova del giovane Colacresi di Locri che ha diretto N.Gioiese-Melitese terminata con un risultato ad occhiali. Gara molto spezzettata, scarsa di contenuti tecnici e che ha registrato 5 ammoniti ed uno espulso per doppio giallo. Oltre la sufficienza la prestazione degli assistenti De Domenico e Florio entambi della stessa sezione. Presente in tribuna una nutrita rappresentanza di dirigenti della sezione di Locri, giunti a Gioia Tauro per vedere all’opera l’arbitro locrese. Affidata a Mancuso di Vibo Valentia la sfida tra Praia e Amantea vinta meritatamente dai ragazzi di mister La Scaleia. Direzione semplice e lineare quella dell’arbitro vibonese ben coadiuvato anche dagli assistenti Audino e D’Amico. E’ giunto da Lecco, si chiama Manzi ed ha diretto il derbissimo tra Cutro e Isola Capo Rizzuto. Ottima la prestazione dell’arbitro lombardo a differenza degli assistenti (Vecchi e il possente Morabito) che non hanno raggiunto nemmeno la sufficienza. Bagaladi –Palmese è stata diretta dal palermitano Pillitteri e dagli assistenti Maiorano di Paola e Lumastro di Crotone. Ottima la prova di tutta la terna che ha dimostrato di riuscire a tenere sempre alta la concentrazione e di essere intransigenti dal punto di vista tecnico e comportamentale. Infine Roccella-Gallicese assegnata al veterano Marchese di Cosenza ( Cannistrà e Trapasso i collaboratori) e terminata con la tanto sospirata vittoria dei ragazzi di mister Figliomeni. Tutto sommato sufficiente la direzione dell’arbitro cosentino, anche se sul goal annullato per fuorigioco alla Gallicese ha le sue buone responsabilità. Correva il 31’ del primo tempo e veniva assegnato un calcio di punizione a favore degli ospiti. Pallone che spioveva in area di rigore locale, tocco di punta di un calciatore in divisa bianca e sfera che si insaccava all’incrocio dei pali della porta difesa da Tropepi. Marchese, ben posizionato a valutare, indicava il centrocampo ma veniva smentito da Trapasso che sventolava un off-side inesistente, tanto che le immagini televisive hanno dimostrato l’abbaglio del “distratto” assistente. Tutte giuste le ammonizioni comminate durante l’arco dei 90 minuti tranne l’ultima data a Cordova per un semplicissimo fallo di giuoco. Anche in questa gara è scattata la prima espulsione per “espressione blasfema” e a subirla è stato Tamburro al 46’ del secondo tempo. Ottimo l’udito di Marchese che da oltre 30 metri è riuscito a sentire quanto aveva “bisbigliato” l’attaccante ospite. Promozione girone A: Poco da segnalare se non che sono stati utilizzati parecchi arbitri che solitamente vengono impegnati soprattutto in Eccellenza : Colosimo, Zinzi e Lamanna. Ancora in uscita ( sta recuperando il tempo perduto) il “condonato” Pasquale Molinaro di Catanzaro che ha diretto egregiamente Mirto Crosia- Luzzese. Il derby tra Fuscaldo e San Lucido è stato affidato a Vallone di Crotone mentre Sersale-Paolana al giovane Madeo di Rossano.Promozione girone B : Gli anticipi tra Bagnarese- Guardavalle e Lazzaro-Africo sono stati diretti rispettivamente da De Luca di Paola (con Orlando e Mendicelli) e Loprete di Catanzaro ( ha diretto 3 gare in 7 giorni) coadiuvato da Leonardo e Apa della stessa sezione. La prestazione dell’arbitro paolano non è stata entusiasmante anche se non ha influito sul risultato finale della contesa, mentre quella del direttore catanzarese è stata insufficiente e incongruente. Molto contestata dagli ospiti la direzione dell’esperto Nicoletti di Catanzaro ( anche lui ha diretto 3 gare in 7 giorni) impegnato a fischiare Bocale-Brancaleone. E’ stato un arbitraggio empirico, con tanti ammoniti e in qualche occasione l’arbitro ha rischiato di perdere il controllo della stessa. Oltre la piena sufficienza le direzioni di Zimmaro di Paola che ha diretto Mamer-Reggio Sud e dell’efebo Varacalli di Locri designato per Catona-Montepaone. L’arbitro reggino, appartenente alla sezione di Locri ma residente a Gerace, ha dimostrato di dover ancora assimilare tanta esperienza affinchè possa raggiungere traguardi più importanti. Quando si tratta di bassa classifica è sempre lo stesso arbitro ad essere interpellato: il “draconiano” Cundò di Soverato che ha diretto San Gregorio-Capo Vaticano mettendo in pratica tutta la sua esperienza e dimostrando di poter ambire alla promozione in categoria superiore. Infine il derby della costa jonica tra il blasonato Siderno e il Marina di Gioiosa del presidente Aquino é stato diretto dal “dandy” Sgrò di Reggio Calabria ( alla sua terza uscita consecutiva) assistito da Guarnaccia e dall’epulone De Franco della stessa sezione. E’ stata una partita avvincente, giocata con intensità e con tanti colpi di scena. Peccato che a metterci lo zampino ci ha pensato anche il direttore di gara che ha diretto molto bene fino al 36’ del primo tempo per poi perdere il controllo della situazione. Al 37’ della prima frazione di gara brutto intervento di Rumbo su Denaro che meritava l’ammonizione, al 41’ durante un’azione di gioco il giallorosso Carbone, disinteressandosi del pallone, scalciava con veemenza un avversario e l’arbitro, a due passi, lo richiamava e lo perdonava comminandogli solo un’ammonizione.Dopo questo deprecabile episodio mal “gestito” dall’arbitro, sulla tribuna coperta scoppiava una rissa tra le opposte tifoserie che durava oltre 4 minuti e vedeva protagonisti anche i calciatori di entrambe le squadre che, "autorizzati" dall’arbitro, si portavano verso la rete di recinzione per fomentare anziché calmare gli animi già esasperati dei presenti in tribuna. E mentre sulla tribuna volavano spinte, insulti e minacce in campo l’arbitro Sgrò perdeva il controllo della situazione e si beccava un lungo rimprovero da parte del dirigente accompagnatore ospitante che lo redarguiva vistosamente su quanto stava accadendo in campo e sugli spalti, attribuendogli tutta la responsabilità. Lo show continuava e si placava solamente dopo il drastico intervento delle forze dell’ordine che a stento riuscivano a riportare la calma. Il direttore di gara non sapeva da dove ricominciare e a stento è riuscito a far riprendere il gioco. Al 26’ del secondo tempo non ha visto una gomitata sferrata da Fuda all’attaccante Megna, mentre al 30’ Denaro subiva un brutto fallo e l’arbitro ha solo fischiato senza ammonire nessuno.Un minuto più tardi entrata a piedi uniti dello stesso Fuda che l’arbitro ha sanzionato con un calcio di punizione indiretto senza prendere i dovuti provvedimenti disciplinari, al 35’ “tuffo” di Jeraci sui piedi di Carabetta che veniva ammonito ingiustamente, al 37’ entrata scomposta di Panetta su Marulla che meritava minimo il cartellino giallo e al 39’ Megna scalciava da dietro un avversario con l’arbitro a due passi che non prendeva nessun provvedimenti. Al 46’, in piena area di rigore ospite, nettissimo fallo di Aquino ai danni di Fuda con il fischietto reggino che lasciava correre tra le veementi proteste locali ed infine al 48’ sempre lo stesso Fuda, avvicinatosi al direttore di gara, lo affrontava a muso duro spintonandolo con il petto. In definitiva quella dell’arbitro Sgrò è stata una prestazione indefinibile e indisponente, maturata soprattutto per l’inettitudine all’arbitraggio che lo stesso ha dimostrato palesemente nel corso di quasi tutta la gara. Peccato che non era presente l’osservatore di turno, altrimenti avrebbe trascorso un pomeriggio molto impegnativo. Prima di concludere vogliamo ricordare la memoria del grande giornalista sportivo della RAI Tonino Carino, scomparso prematuramente qualche giorno fa', dopo una lunga ed estenuante malattia. Di Tonino voglio personalmente ricordare la sua simpatia e la grande cordialità dimostratami tutte le volte che sono andato a dirigere l'Ascoli. Era un grande cultore del calcio professionistico e come pochi amava relazionarsi con gli arbitri, sia prima che dopo la partita. Lascia un vuoto incolmabile e sarà difficile sostituirlo.
a cura di Antonio Dattilo, ex arbitro di Serie A