Abbiamo avuto il piacere di intervistare Alessandro Murgia, centrocampista classe '96, ex Lazio, Spal e Perugia. Murgia, assistito dalla sua agenzia All4football, ha collezionato oltre 70 presenze in Serie A, 46 presenze in Serie B e adesso si sta mettendo in gioco nella SuperLiga (Serie A rumena) con l'FC Hermannstadt. Il percorso calcistico di Alessandro segue quello del sogno che ha ogni ragazzo quando inizia a giocare a calcio, vincere con la propria squadra del cuore. Murgia lo ha fatto da protagonista, vincendo con la Lazio la Supercoppa Italiana contro la Juventus nel 2017 proprio con il suo goal nei minuti di recupero dopo il 90'. In questa intervista ci ha raccontato il suo passato, il suo presente e la voglia di futuro che ancora ha, tutto da scrivere. Ecco l'intervista completa:
"Alessandro Murgia, centrocampista classe ‘96, attualmente in forza al FC Hermannstadt Serie A romena. Sei cresciuto nel settore giovanili della Lazio poi l’ascesa con oltre 70 presenze in Serie A e 46 in Serie B. Hai vestito maglie prestigiose, ci racconti un po’ di te e di ciò che hai vissuto calcisticamente fino a questo momento? È sempre bello ed emozionante fermarsi a ripensare da dove sono partito fino a dove sono ora. Un percorso fatto di alti e bassi, di gioie grandissime e di momenti di difficoltà, ma sempre consapevole di aver dato tutto e di non avere rimpianti. È bello guardare ai bei momenti del passato, ed è bello anche pensare al futuro della mia carriera, ma mi concentro sempre a pensare al presente per il calcio bisogna viverlo giorno per giorno."
"Il campionato in Romania è già iniziato e hai già messo a referto 2 reti in 6 presenze. Quali sono le tue sensazioni per la nuova stagione? Come ti trovi nel campionato rumeno al tuo secondo anno e che differenze ci sono con l’Italia? Il campionato rumeno a differenza dell’Italia è meno tattico, ma più intenso. Il gioco è sempre molto rapido e con un livello di intensità sempre alto dal primo all’ultimo minuto. Il primo anno qui mi è servito molto per imparare appunto questa tipologia di calcio, la loro cultura, anche la lingua, dalla seconda parte della scorsa stagione ho trovato continuità con buone prestazioni, e quest’anno personalmente sono partito molto bene cercando di aiutare la squadra con i gol come sta avvenendo, ma dobbiamo ancora trovare la giusta condizione sia fisica che di organico di squadra."
"Dopo la Lazio per te esperienze in Serie B con Spal e Perugia, come hai vissuto il passaggio dalla A alla B e che esperienze hai vissuto con le due precedenti squadre? Ovviamente in Italia la differenza tra la serie A e la serie B è alta, sia dal punto di vista fisico che di qualità. Avendo avuto la possibilità di poter giocare in entrambi i campionati, ho potuto lavorare molto su tanti aspetti personali come l’importanza del palleggio ma anche l’agonismo e la determinazione nella fase di non possesso. Tutto ciò è un bagaglio che in quegli anni ho potuto testare, allenare, e renderlo parte di me."
"Il tuo momento massimo di gloria, penso di poter affermare, sia stato il goal vittoria alla Juventus in finale di Supercoppa Italiana che ha portato il trofeo alla tua Lazio. Che ricordi hai? Vorresti tornare un giorno in Serie A? È sicuramente il ricordo più bello ed emozionante, sia dal punto di vista calcistico, che dal punto di vista umano, un ragazzino e tifoso che ha coronato il suo sogno. Pensare a quel giorno mi fa venire tutt’oggi la pelle d’oca e allo stesso tempo mi da lo stimolo per andare avanti e dare tutto me stesso per poter tornare a provare emozioni simili. Ovviamente la serie A e l’Italia sono sempre miei obiettivi, ma sono molto concentrato sul presente, sul fare bene e sul crescere ancora , poi quel che succede si valuterà."
"Nel corso degli anni, hai avuto l’opportunità di giocare con giocatori di calibro internazionale. Chi ti ha dato i migliori consigli e chi ricordi di più? È difficile trovare un solo nome , ho potuto apprendere da tanti campioni, partendo da Klose, Biglia, Lucas Leiva, Immobile, Radu, ma ogni giorno è stato una lezione per me che ho potuto prendere da tutti quanti."
"Calcisticamente e personalmente quale reputi il tuo anno migliore e perché? Stabilire l’anno migliore non è facile, perché ogni anno nel bene e nel male, mi ha fatto crescere. Ovviamente gli anni in serie A, con super coppa vinta, sono stati il momento più alto, ma sono fiero di dove sono oggi, come calciatore, e come persona."
"Dall’inizio della tua carriera chi ti ha aiutato di più? Mio papà è stato sempre vicino a me da quando ho iniziato, non si è mai perso una mia partita, ma oltre a lui ho la fortuna di essere circondato da famiglia ed amici che non mi hanno mai lasciato solo, compreso il mio procuratore che è come un fratello maggiore per me."
"Hai sempre giocato come centrocampista centrale. Quali sono, a tuo parere, le tue qualità migliori? Mi reputo un centrocampista completo, capace di giocare in tutti i ruoli del centrocampo, davanti alla difesa, centrocampo a 2, ed anche da mezzala. Mi piace tenere la palla, giocare senza paura, spingermi anche in avanti con inserimenti e tiri dalla distanza, ma anche difendere, aiutare i compagni e recuperare palloni."
"Qual è il tuo idolo? Sogno nel cassetto? Non ho un vero e proprio idolo, mi piace guardare tutti i giocatori, di tutte le categorie e di tutti i livelli. Sono un amante del pallone. Sogno nel cassetto riuscire ad alzare un altro trofeo."