Pietro Cardellino: «A Pontedera anni fantastici, mi aspetto una stagione di rinascita»
Pietro Cardellino: «A Pontedera anni fantastici, mi aspetto una stagione di rinascita»

L'intervista odierna è incentrato su Pietro Cardellino, attaccante classe '04, in forza al Pontedera. Cardellino, assistito dal suo procuratore Giovanni Lione della LG Sports&Management, nella passata stagione ha militato tra le fila del Chieti in Serie D. Si è raccontato a noi in quest'intervista:

"Pietro Cardellino, ala sinistra classe 2004, attualmente in forza al Pontedera. La scorsa stagione sei stato aggregato al Chieti in Serie D, raccontaci un po' di te. Sono nato a Foggia il 13/03/2004, ho iniziato a giocare a pallone sin dalla più tenera età uscendo fuori al cortile con i miei amici. Uscivo il pomeriggio presto e tornavo la sera con i pantaloni bucati e le ginocchia sbucciate dopo aver giocato in strada libero di sognare di diventare un calciatore. Sono cresciuto nell’ ASD Juventus San Michele (squadra della parrocchia), dopo qualche anno all’età di 16 anni sono andato via di casa per ricorrere il mio sogno trasferendomi a Pontedera. Li sono stato per 3 anni tra juniores nazionale e primavera intraprendendo per 2 anni di seguito il torneo di Viareggio. A 19 anni sono passato al Chieti in Serie D dove ho affrontato un anno molto difficile essendo il primo anno in una prima squadra."

"Quali sono le tue sensazioni per la nuova stagione? In questa nuova stagione pretendo da me stesso più serenità e mi aspetto anche un anno di rinascita a causa del mio anno poco prolifico a Chieti tra mille difficoltà e problemi societari."

"Come reputi la scorsa annata dal punto di vista personale? ⁠Dal punto di vista personale reputo un annata poco produttiva a causa di problemi societari e tante altre problematiche. Nel complesso ho imparato molto soprattutto dal punto di vista caratteriale incontrando persone che mi hanno insegnato l’arte del sacrificio come Matteo Ardemagni."

"Che ricordi e aneddoti ti porti dietro della tua infanzia calcistica? Mi porto bei ricordi della mia infanzia calcistica, specialmente come già anticipato quando uscivo da piccolo in strada a giocare a pallone con i miei amici e tornavo la sera con i pantaloni bucati ormai da buttare. Mi ritengo molto fortunato ad avere avuto un infanzia del genere perché ormai di queste bellissime situazioni al giorno d’oggi non ce ne sono quasi più. Nella mia città si possono ancora vedere bambini che giocano con il pallone per strada perché qui a Foggia si vive di pane e pallone."

"Calcisticamente e personalmente quale reputi il tuo anno migliore e perché? ⁠Il mio anno migliore credo sia stato il secondo anno a Pontedera, il primo torneo di Viareggio mi ha trasmesso belle emozioni facendo uscire il meglio di me e dove ho avuto la possibilità di comparare le mie abilità con altri ragazzi di squadre di Serie A."

"Dall'inizio della tua carriera chi ti ha aiutato di più? Da quando ho iniziato a giocare a pallone chi mi ha aiutato di più è stata la mia famiglia che mi è sempre stata vicino con mille difficoltà ma vorrei menzionare un’altra persona che mi ha aiutato quest’anno e sono stato davvero molto fortunato a incontrarla ossia il mister Ezio Forziati che attualmente allena in Serie C. Lui è riuscito a rialzare il mio umore quando ormai ero quasi completamente abbattuto e grazie alla sua professionalità e alla sua voglia di essere prima un padre per i suoi giocatori e poi un mister."

"Giochi sempre come ala sinistra o anche come punta centrale? Qual è il tuo ruolo preferito? Quali sono, a tuo parere, le tue qualità migliori? ⁠Il mio ruolo d’origine è la punta centrale poiché riesco a proteggere palla e smistare il pallone sulle fasce o eventualmente mettere in condizione un mio compagno di segnare, posso fare anche l’ala sinistra dove riesco a accentrarsi e tirare. Le mie qualità migliori sono la velocità e l’abilità nel saper mettere il fisico per proteggere la palla."

"Qual è il tuo idolo? Sogno nel cassetto? ⁠Il mio idolo è senza dubbio Zlatan Ibrahimovic, mi affascina la sua arroganza, la sua intelligenza e soprattutto perché ha indossato la maglia della mia squadra preferita ossia il Milan. Il mio sogno nel cassetto è appunto giocare nel Milan ma un altro sogno è indossare la maglia della mia città e giocare per il Foggia al Pino Zaccheria."