Vada per il clima tennistico della serata (effetti Sinner) ma perdere con un passivo esagerato rappresenta un “De profundis” per i colori amaranto. Non si ricorda una sconfitta così pesante nella storia del Roccella, in casa per lo meno. La situazione era grave, ci sono sempre spiragli di speranza ma tra proclami e stato reale delle cose c’è tanta differenza. Non bastano più le parole e le buone intenzioni ma occorrono azioni forti, altrimenti sarà un anno a perdere, in quanto non c’è più cosa vedere al campo la Domenica. Oltre a subire umiliazioni. Sono state tentate tante, ora siamo ai tempi degli ultimatum. Se la squadra perlomeno non si fa competitiva, anche se destinata a retrocedere è inutile andare a farsi il sangue amaro al campo. Al netto di tutta la passione e l’attaccamento ancora esistenti. Meglio andare a vedersi una serie D a pochi chilometri o addirittura starsene a casa con la Pay tv, oggi alla mercè di tutti. A questo punto meglio anche la Venier o una passeggiata con il Cane. Contro Pellaro, ieri il nulla, o quasi. Con i reggini fermi si fanno due gol ad inizio secondo tempo sullo 0-5 ma sembra una partita di allenamento. Questa è l’ennesima ripartenza. Ancora attenuanti per calciatori e tecnici che vanno e vengono, ma la pazienza ha un limite.