Una passione che non si è mai fermata nonostante le difficoltà del covid che più di ogni altra società hanno avversato il Trebisacce.
In un lungo dialogo col presidente Miniaci, abbiamo potuto conoscere alcuni dettagli sul progetto giallorosso. Intanto si è partiti dall’ “Amerise”. “Oggi lo stadio è un gioiello, se penso alla polvere, al tracciamento ed a tutto quello che ci siamo lasciati alle spalle, sembra davvero di essere sbarcati su un altro pianeta. L’auspicio, ovviamente, superata la pandemia è quello di tornare a farlo vivere pienamente”.
La “vita” dello stadio è ovviamente legata la futuro:”Noi vogliamo essere sempre più un punto di riferimento per tutto il comprensorio dell’Alto Jonio cosentino. Siamo scuola calcio d’ élite e questo richiede competenze nello staff e nella dirigenza, sia per mantenere questo requisito, che per fare un buon lavoro.
Come dirigenti stiamo crescendo sempre di più, per quanto riguarda il settore giovanile il nostro “head coach”, sarà Guerino Esposito che avrà a disposizione una serie di professionalità che sosterranno al meglio questo progetto”. Non poteva mancare, ovviamente, un passaggio sulla prima squadra:”Noi siamo vigili su ogni sviluppo, conosci del fatto che pesare al ripescaggio è molto insidioso. Dobbiamo ragionare su quello che c’è in questo momento e pianificare sapendo come i tempi siano cambiati e che la forza, specie economica, è ridotta. Valorizzare le competenze e le risorse del territorio è la soluzione per avere un futuro stabile ed ovviamente tutto questo passa da un percorso paziente, infatti vogliamo mettere in piedi un progetto di almeno tre anni”.
Una chiosa finale sulla prossima stagione in termini di sicurezza:“Abbiamo guardato questo mini torneo, dobbiamo analizzare tutto e cercare di capire come garantire una ripresa con soglie di sicurezza più alte possibili, cercando di tutelare anche la presenza del pubblico, vero sale di questo sport. Attenzione e responsabilità dovranno essere i binari sui quali muoverci”.