Indiscutibilmente il Cutro è stata una delle più belle realtà di questo torneo di Eccellenza che è stato coronato con una salvezza che nei modi ha superato le più rosee aspettative. Allora era doveroso dare voce al timoniere di questo splendido gruppo vestito di azzurro, il mister dei cotronesi: Andrea Parentela.
Mister, a qualche giorno di distanza quali sono le sensazioni "fredde" rispetto a quanto compiuto?
Abbiamo scritto una bella pagina di sport, è stata una bellissima annata dove ci siamo tolti tante soddisfazioni. Mi inorgoglisce molto aver raggiunto l'obiettivo, giocando un buon calcio, lanciando tanti giovani e con pochissimi momenti di sofferenza. È stata una stagione quasi perfetta!!!"
Lei ha avuto in mano, appunto, un gruppo con tantissimi giovani ed esordienti in categoria. Quanta incoscienza vi ha aiutato e quanto lavoro in più è servito?
"Incoscienza non direi, abbiamo fatto di necessità virtù! Mi spiego meglio; la piazza di Cutro non può permettersi un budget alto come in altre realtà, quindi si doveva attingere in categorie inferiori oppure pescare giocatori bravi che per un motivo o per un altro non avevano dimostrato il proprio valore. La fortuna o la bravura è stata proprio nel conoscere questi elementi. Il grosso del lavoro è stato soprattutto a livello mentale. Far capire ai giocatori, ma anche ai dirigenti, che eravamo di categoria. Naturalmente il lavoro tecnico/tattico e quello fisico hanno completato il tutto. I ragazzi mi hanno seguito con abnegazione, serietà e professionalità. Io gli ho messo a disposizione tutto me stesso, ma soprattutto lealtà!!!"
Quale è stato il momento più duro e quale quello più esaltante?
"Un momento duro vero e proprio non c'è stato, pensate che abbiamo subito due sconfitte consecutive solo una volta nel campionato. Come dicevo prima, nei pochi momenti di sofferenza, eravamo comunque nella zona che ci competeva ma eravamo, soprattutto, vivi; quello che vedevo in partita e negli allenamenti mi dava ottime garanzie. Il momento più esaltante, tra i tanti, potrei dire il derby di ritorno, sotto di due goal abbiamo avuto una reazione da grande squadra. Solo un gruppo con tanti valori e consapevolezza dei propri mezzi poteva ribaltare quella partita. Se aggiungiamo che avevamo vinto anche all'andata e che il Cotronei è la seconda forza del campionato... Tutto torna!!!"
Torniamo al Cutro. La squadra veniva da una retrocessione ed è stata ripescata, siccome lei ha anche curato l'aspetto della preparazione atletica, quali cambiamenti ha dovuto apportare nell'impostazione del lavoro per la categoria superiore?
"Non tantissimi, sicuramente più sali di categoria e più trovi giocatori che dal punto di vista fisico sono meglio predisposti, puoi aumentare quindi la qualità del lavoro. Dal punto di vista della preparazione atletica ho un mio credo, siccome non esistono santoni o bacchette magiche, curo molto l'aspetto della prevenzione all'infortunio. Cambio i lavori in base alle caratteristiche dei miei giocatori, fermo coloro che hanno affaticamenti o problemi vari, facendogli fare degli allenamenti differenziati adeguati. La mia squadra deve stare bene la domenica non in settimana. Sembra una frase logica ma assicuro che la mia esperienza dice che non tutti la pensano così, o meglio non tutti la mettono in atto. Da giocatore quasi sempre succedeva a me ed ai miei compagni di ricorrere alle famose punture antidolorifiche per poter scendere in campo. Pochissimi si sono preoccupati della mia salute e quindi della mia carriera. Mister Pasquino diceva: "Esperienza maestra di vita", la mia esperienza e la mia onestà mi spingono a tutelare i miei ragazzi!".
Andrea Parentela ad agosto dove si vede?
"Sicuramente a fare calcio, almeno me lo auguro. Dove non lo so ancora. Il Cutro sarà la prima squadra con cui mi siederò a tavolino o che saprà i miei eventuali movimenti. In questo momento mi riposo se così si può dire, visto che seguo sempre allenamenti di colleghi di categorie superiori, sto pensando ad un progetto estivo e farò il beach soccer con il Romagna BS. Cerco sempre di aggiornami e migliorarmi. Fra un po' penseremo al futuro, spero comunque di far parte di un progetto e di una programmazione seria.