Non ha portato a nulla di concreto l’incontro tenutosi nella serata di martedì presso la sala consiliare del Comune di Isola Capo Rizzuto, per decidere le sorti della prima squadra di calcio cittadina, oggi Polisportiva. Il Sindaco Bruno, dopo aver ricevuto nei giorni scorsi il titolo dagli ultimi dirigenti in carica, ha indetto subito quest’assemblea cittadina per capire le intenzioni del popolo e, soprattutto, degli imprenditori locali. Durante l’incontro, il primo cittadino cha voluto fare chiarezza su alcuni punti, partendo da una certezza: “Il titolo sportivo non ha debiti e non è stato sequestrato, è un titolo libero da ogni situazione e chiunque realmente interessato può rilevarlo, l’importante che siano date al comune le giuste garanzie future, vale a dire iscrizione e gestione del campionato di Serie D”.
Inoltre, Bruno ha voluto smentire alcune voci popolari riguardanti lo stadio: “Sembra banale dirlo ma considerate le molte voci che girano mi sento in dovere di dire che l’impianto sportivo è di proprietà del Comune e non è assolutamente posto a sequestro, anzi sottolineo che i progetti presentati di recente stanno andando avanti e presto avremo uno stadio con circa quattromila posti a sedere e altre zone completamente rinnovate. Chiunque prenda in mano la squadra disporrà, al cento per cento, anche di quest’importante impianto”.
Il Sindaco ha continuato il discorso parlando della gloriosa storia della squadra cittadina: “Per 51 anni consecutivi l’Isola non ha mai saltato un campionato, è il quarto titolo calcistico più antico della Calabria e il merito va a tutti coloro che negli anni si sono susseguiti, presidenti, dirigenti e calciatori, anche alla Polisportiva che ha raggiunto il traguardo della Serie D proprio nel 50° campionato. Oggi siamo qua per garantire al meglio quanto raggiunto, la Serie D è una vetrina importante anche da un punto di vista turistico e non vogliamo perderla, vogliamo capire se c’è qualche imprenditore disposto a rilevare la squadra oppure una cordata solida, chiunque si faccia avanti devi fornirci le adeguate garanzie, altrimenti ci muoveremo diversamente, non possiamo perdere la storia e il sudore di tutti i dirigenti”.
I pochi presenti in aula sono intervenuti proponendo più che altro idee di gestione popolare, nessuna richiesta concreta è stata avanzata e tra i tanti interventi c’è stato anche quello dello storico presidente, Serafino Leone, che per ben oltre vent’anni ha guidato la squadra da massimo dirigente: “Spiace essere arrivati a questa conclusione dopo un’annata favolosa che ci ha fatto sognare, ora stiamo vivendo quest’incubo ma dobbiamo uscirne a testa alta, non dobbiamo pensare a chi ha colpa o ragione, dobbiamo solo rimboccarci le maniche e ripartire come abbiamo sempre fatto. Io sono anziano ma per amore della squadra oggi non sono voluto mancare, certo la Serie D non è l’Eccellenza e solo noi che abbiamo fatto sacrifici possiamo capire quanto dispendioso sia un campionato importante, chiedo ai più giovani di stare vicino alla squadra, io nel mio piccolo ci sarò se sarà necessario ma in questo momento c’è bisogno di economia fresca e gente che abbia voglia di fare calcio”.
Dunque si chiude con un nulla di fatto il primo incontro per salvare il calcio a Isola Capo Rizzuto, l’impressione è che alcuni dei presenti siano stati lì solo per capire la situazione e poi farsi avanti in altre sedi. Anche se quello che è emerso ieri sembra negativo, probabilmente dietro c’è nascosto un lato positivo, di certo c’è che l’Isola in un modo o nell’altro sarà ai nastri di partenza del prossimo campionato di Serie D. Per saperne di più dovremmo aspettare qualche giorno, l’assemblea è stata rinviata a venerdì 23 Giugno alle ore 18.00, sempre presso la sala consiliare del comune di Isola Capo Rizzuto.