Cutro ai playout, per come si erano messe le cose sembra già un mezzo miracolo così, visto il vostro finale di stagione la trasferta e quindi l'obbligo di vittoria fa meno paura?
Sinceramente per come si erano messe le cose diciamo di sì, anche se ci siamo complicati tutto noi con le nostre mani. Ci giocheremo una stagione quindi faremo di tutto per centrare il risultato che salverebbe la categoria.
C'è stato un momento in cui temevi che il Roggiano potesse davvero superarvi?
Effettivamente un pochino di timore c'era, vuoi per la nostra scia di risultati negativi vuoi anche per il girone di ritorno fatto da loro a dir poco strepitoso. Ma conta il risultato finale ottenuto.
Tu sei arrivato in corsa, che situazione hai trovato e quali sono state le differenze sostanziali tra Leone e Curcio, inoltre come ti spieghi da osservatore “esterno” il Cutro a due facce che abbiamo osservato, con una buona prima parte e poi una lunga caduta nella seconda parte di stagione?
Vero sono arrivato in corsa, la società mi ha voluto fortemente e ho preferito tornare alla base di fronte a tante richieste. Differenze poche, ognuno ha una metodologia di lavoro diversa, ma sicuramente parliamo di due tecnici preparati. Mister Curcio ha allenato tanti anni in queste categorie sa il fatto suo, un grande! Sulla stagione è vero che prima parte è stata fatta alla grande poi non so cosa sia successo però c’è da dire che i tanti infortuni e squalifiche ci hanno penalizzato e parecchio. Quando abbiamo superato questa fase critica ci siamo ripresi bene.
Dicevamo che sei arrivato in corsa, perché un portiere della tua levatura non ha trovato subito una porta da difendere e con un pizzico di presunzione cosa avresti suggerito alla società per evitare di arrivare a questo punto?
In estate era vicinissimo allo Scalea poi per qualche incomprensione non si è fatto niente così come con Cutro e Siderno. Da suggerire non ho nulla, già tanti sono stati i sacrifici compiuti e ribadisco che la squadra al completo non ha davvero nulla ad invidiare a nessuno.
Lo slittamento del playout in termini fisici può essere un vantaggio, ma sotto l'aspetto mentale?
Si può esserci effettivamente un vantaggio sotto l'aspetto fisico, specialmente per recuperare al meglio qualche acciacato e portarlo in condizioni ottimali. Sotto il profilo mentale non saprei, giocare come previsto il 7 maggio o domenica prossima avrebbe richiesto la stessa concentrazione.
Dovevate affrontare il Gallico Catona ed invece vi trovate contro la ReggioMediterranea che concede pochissimo, tu da portiere conscio che mantenere la porta inviolata potrebbe non bastare per salvarsi come andresti a motivare i tuoi compagni e soprattutto quale delle due reggine preferivi e quale giocatore gli toglieresti?
Sì, la ReggioMediterranea concede pochissimo ed il subire pochi gol indica quanto sia ostica. Sulle motivazioni in queste partite sono tranquillo, vengono da sole, del resto stiamo parlando di una finale. Per quanto riguarda la preferenza sull’avversario cambia poco, comunque sarà Reggio Calabria e comunque ci tocca andare a vincere, detto questo se per il Gallico Catona avrei scelto Cormaci come avversario da evitare, per la ReggioMediterranea, pur rispettando tutti, “ruberei” Candido. Grazie per l’intervista e mi sia consentito dire Forza Cutro!
Qui l'intervista a Loris Cannizzaro, portiere della ReggioMediterranea