Nel calcio, come nella vita, è raro trovare qualcuno che chiede scusa. Quando questo succede, non bisogna però meravigliarsi e se questa parola arriva da uno come Franco Viola, allora si comprendono ancora meglio le qualità umane che appartengono al tecnico di Taurianova.
Le scuse sono rivolte alla Cittanovese, società con la quale Viola aveva avuto un contatto dopo la fine del campionato. Il club giallorosso, deluso per una stagione fallimentare, aveva puntato su di lui. E sotto certi aspetti sembrava che le parti avessero trovato un accordo. Poi, però, il Castrovillari ha conquistato la promozione in D, torneo allettante per ogni allenatore, anche se è da dire che Viola è stato travolto da un affetto incredibile, in una piazza nella quale ha sempre lasciato il segno.
«Chiedo scusa alla Cittanovese ed ai suoi dirigenti – commenta Franco Viola – perché ho sbagliato nel non rifiutare subito la proposta fattami tempo addietro. Ho commesso un errore di valutazione, anche perché ho fatto perdere del tempo prezioso e magari li ho anche spiazzati. Li ringrazio per aver pensato a me e per avermi aspettato».
Quindi aggiunge: «Vorrei che capissero che non è solo il fatto di giocare la Serie D ad avermi spinto a rimanere a Castrovillari, perché al di là del progetto che mi è stato prospettato, c’è da fare i conti con una serie di rapporti e di affetti molto forti. Sono legato a questa gente e, ad un certo punto, dopo aver sofferto e gioito con loro, mi è sembrato quasi come se li stessi tradendo. Ringrazio ancora la Cittanovese e rinnovo le mie scuse. Non era mia intenzione arrecare un danno alla società ed alla gente di Cittanova. Spero che abbiano compreso le mie ragioni».