Giorni di grande fermento per quanto riguarda le manovre di mercato del San Giorgio Calcio. I tentacoli del direttore sportivo Antonino Laganà si sono fiondati su due vecchie conoscenze della società neroverde presieduta da patron Bruno Caridi, il quale quest’anno ha sciolto le riserve, verso una politica collettiva, un progetto condiviso e sposato da tutti i dirigenti, sin dalla scelta del nuovo allenatore. Si tratta degli attaccanti Loris Nicolò e Giovanni Petilli.
Nomi certamente altisonanti che potrebbero stuzzicare il palato di altre squadre, ma che la dirigenza e lo staff di mercato hanno voluto a tutti i costi confermare, quali primi cavalli del motore che mister Paolo Greco ha in mente per il telaio della sua macchina. Sappiamo quanto il nuovo tecnico del San Giorgio punti sulla ritrovata vigoria fisica dei due bomber menzionati, che comunque hanno ben impressionato soprattutto nella seconda parte di stagione. Se per il primo infatti il viaggio di ritorno dall’Australia è stato lungo dopo una proficua permanenza in Oceanian Southern Premier League (Serie C australiana), per il secondo , da un santo all’altro, dal San Giuseppe al San Giorgio, il passo è breve, reduce dal riscatto ottenuto ai piedi del colle di Santa Domenica. Petilli rientra infatti dall’esperienza in arancioverde con un bottino di gol niente male, confermando che la Promozione sia assolutamente la sua dimensione. Lo scorso anno aveva iniziato a fare quindi la differenza in Prima Categoria, poi alcune frizioni con la società avevano portato a un accantonamento di Petilli dal progetto neroverde, salvo poi trovare l’accordo definitivo, quale pedina fondamentale per la scalata al vertice di quello che si preannuncia il campionato di Prima Categoria più equilibrato ed insidioso degli ultimi dieci anni. Con la Gioiese fuori dai giochi infatti, il livello si è assottigliato sensibilmente. In primis Paolo Greco, ha dato l’assenso e ha espresso la volontà di puntare su questi due rientri. L’obiettivo non così tanto nascosto del San Giorgio è quello di mettere a disposizione di mister Greco una rosa competitiva che possa lottare per il vertice. Loris Nicolò aggiunge quel peso che in attacco è venuto a mancare nell’ultima parte della stagione, dopo l’allontanamento di Stefano Taglieri, e Petilli torna nuovamente ad aggiungere quel pizzico di estro e imprevedibilità, unite a un piede sinistro vellutato, che sarà uno dei cavalli di battaglia per garantire il salto di qualità in avanti alla squadra neroverde.
Sul mercato ha fatto il punto della situazione Antonino Laganà: “I ritorni di Loris Nicolò e di Giovanni Petilli rappresentano una grande iniezione di fiducia reciproca, che va a collimare con la politica del San Giorgio. Non nascondiamo quali siano i nostri obiettivi e il campionato fatto quest’anno sta lì a dimostrarlo. Questa è una squadra che viene costruita sempre per lottare per il vertice. C’è una buona base su cui lavorare, per questo vogliamo confermare la maggior parte di quel nucleo di giocatori in rosa. Parimenti a quanto già detto, il San Giorgio sottolinea che non tiene nessun tesserato con la forza. Chi vuole rimanere, deve rimanere convinto del nostro progetto, chi non lo sarà, potrà cercare e trovare altre destinazioni. Non ripeteremo gli stessi errori fatti lo scorso anno, le cose sono cambiate e basta solo l’immagine di Paolo Greco per capire che sarà così. Qui si fa calcio vero. Tornando al mercato, e chiudo, è ufficiale la conferma di Massimo Di Lorenzo. In questi giorni parleremo anche con Gullì, D’Ascola e faremo in po’ il punto della situazione anche per quanto riguarda i portieri. Antonio Crupi ci ha ben impressionato e abbiamo l’intenzione di continuare il nostro rapporto calcistico con lui e Giorgio Ienuso. Sappiamo che il mercato scorre così veloce che le cose possono cambiare da un giorno all’altro, ma ci sono tutte le buone intenzioni di far sentire i nostri tesserati, veri e propri partecipi di una cavalcata che vorremmo fosse quella decisiva per ambire a traguardi importanti. Serve gente che ha fame di vincere, servono motivazioni, che ad ogni livello del calcio, fanno sempre la differenza”.