Palmi (R.C.)– Nel derby di ritorno con la Vigor Lamezia, la Palmese cede di stretta misura ai biancoverdi, precipitando ad un solo passo dal profondo baratro dei Play Out; senza voler gettare la croce addosso a nessuno, dobbiamo rimarcare il grossolano errore commesso dal giovane portiere neroverde Orazio Barillà, che ha letteralmente regalato il gol decisivo ai padroni di casa: su innocuo un tiro cross di Golia, il 19enne portiere reggino si lasciava sfuggire la sfera dalle mani facendola incredibilmente rotolare in rete, visto che il tocco di Fioretti è probabilmente avvenuto quando la sfera aveva già superato la linea fatale.
Dopo gli errori commessi con Roccella e Cavese, è arrivata la “mega papera” di Lamezia Terme a far emergere le incongruenze di un regolamento che costringe quasi tutti i tecnici della Serie D ad utilizzare degli “imberbi” ragazzini tra i pali, in un ruolo che notoriamente è uno dei più difficili ed importanti nell’economia di una squadra: Barillà non è ancora pronto per ricoprire questo ruolo, così come non lo sono i suoi compagni Christian Maruca e Salvatore Nania, che non può essere utilizzato in quanto l’infortunio lo costringerà a stare fuori fino a fine stagione.
A parte queste opportune sottolineature, l’analisi del derby è da dividere tra il primo e secondo tempo, con una Palmese che ha fatto vedere le cose migliori nei primi 45 minuti, andando vicina al gol con Torchia (miracoloso Marino sul bolide del centrocampista neroverde) e Saturno.
Dopo l’erroraccio di Barillà, la Palmese ha accusato decisamente il colpo, perdendo il pieno equilibrio tattico che la capacità reattiva: l’unica occasione per il pareggio è capitata sui piedi del giovanissimo Gabriele Novello il cui destro dal limite ha sfiorato il palo alla della del pipelet biancoverde Marino. Al Guido D’Ippolito di Lamezia Terme si è dunque consumata l’ennesima delusione della Palmese che ha smarrito la sua identità – e con essa anche la via del gol, cadendo in una crisi di risultati che preoccupa enormemente la tifoseria neroverde; in relazione ai sostenitori del più che centenario club della Costa Viola, bisogna sottolineare che una frangia si è scagliata contro la squadra e l’allenatore Rosario Salerno, al quale hanno contestato errori tre nei cambi.
Da qualche parte, arrivano voci incontrollate di un possibile esonero dell’allenatore di Rocca di Neto, che ha stabilito record su record nella scorsa stagione agonistica; sull’argomento, la nostra opinione è che Rosario Salerno non ha grandi colpe per la situazione di crisi in cui si trova la Palmese, in quanto deve fare i conti con l’organico che la società gli ha messo a disposizione: se partono giocatori del calibro di Marco Foderaro e Attilio Angotti, che vengono sostituiti da ragazzi di belle speranze come Marco Siclari e Ousmane Sarr, è chiaro che la squadra non ha più le potenzialità dell’inizio del torneo.
Chiudiamo il nostro articolo con un vero è proprio imperativo: visto quello che ha fatto– e quello che sta facendo– per la Palmese, spendendosi ogni giorno con abnegazione e grande competenza, che nessuno osi toccare Rosario Salerno..!