CASTROVILLARI – Nella vita puoi avere qualche capello bianco in più e qualche chilo in meno, ma difficilmente il tuo modo di vedere le cose e di affrontarle cambia radicalmente. I rapporti ti legano, l’esperienza può cambiare il modo di vedere le cose ma lo spirito guerriero e combattivo rimane dentro di te. E’ questa probabilmente la sintesi di un percorso che ha riportato sulla panchina del Castrovillari un tecnico come Franco Viola le cui caratteristiche sembrano essere proprio queste.
A distanza di anni, l’allenatore di Taurianova ha varcato nuovamente il cancello del “Mimmo Rende” per accettare quella che è l’ennesima sfida della sua carriera professionale. Forse una delle più difficili, o quanto meno ardua. “Devo molto a questa città e a questa società” ha affermato Viola che non ha mai nascosto il rapporto particolare con i colori del Pollino. “Non me ne voglia nessuno, ma quando sono stato chiamato da Castrovillari non ho pensato assolutamente al contratto, pur facendo questo di professione, ed ho subito accettato. Ho parlato con il presidente mi sembra essere un uomo capace, determinato e voglioso di vincere. Qui c’è gente con cui ho gioito e sofferto insieme in passato è ciò mi rafforza e mi sprona a fare sempre meglio”. Non ha dubbi Viola. E’ ritornato “per fare ancora meglio di ciò che ho fatto”.
Parole che sanno di impegno e di sfida, ma anche di coraggio nel voler prendere in mano, come fece tanti anni fa, portando la squadra in serie D. Compito arduo, inutile nascondersi, probabilmente sarà necessario qualche “ritocco” che il tecnico probabilmente a tempo dovuto richiederà alla società. “Credo, continua Viola,” che ci sia il materiale per fare bene qui a Castrovillari, ora se la società ha fiducia e sposa il progetto possiamo pensare a qualcosa di importante” afferma l’allenatore rossonero che non si esime, sollecitato dai giornalisti, ad analizzare criticamente la gara di domenica in particolare in merito ai due rigori. “Il primo ci sta, bisognerebbe darlo 40 volte in una gara, il calcio è contatto e agonismo non dimentichiamolo. Il secondo accade quando a 50 centimetri la palla rimbalza tra coscia e mano. Ma non è questo il punto. E’ la gestione dell’intera gara da parte dell’arbitro che non è andata. E’ anche vero però che noi abbiamo sbagliato molto. Quando ti trovi ad affrontare fuori casa una squadra deputata alla vittoria finale o quanto meno tra le più forti del torneo è chiaro che tutto diventa più difficile”.
Lucido e obiettivo come sempre Viola ora però pensa alla sfida di domenica con il Roggiano. “Tutte le partite sono da giocare. Ora dobbiamo darci una svegliata e capire come andare a vincere le nostre gare”. Sono passati tanti anni da quando ha vinto il suo campionato di Eccellenza a Castrovillari, ha fatto diverse esperienze anche in categorie superiori, ma questo rimane “un campionato difficile per tanti motivi, diciamo che è la serie A calabrese, difficile vincerlo e ci sono già tre o quattro squadre che hanno costruito per farlo come Scalea, Isola e Cittanova”. Sul suo percorso quindi si ritroverà ancora una volta l’amico Peppe Giovinazzo per cui è normale chiedergli cosa ne pensa. Non ha dubbi Viola, che sorridendo gli augura di “arrivare secondo se il campionato lo vinco io altrimenti gli auguro di vincerlo”. Franco Viola è tornato, ora sarà il tempo a dirci se potrà scrivere un'altra pagina della storia del calcio di Castrovillari. La strada è lunga e tortuosa, ma non impossibile.