Ad un punto dalla storia. Dopo 24 stagioni il Trebisacce tornerà a calcare i campi dell'Eccellenza calabrese (campionato disputato una sola volta, tra l'altro, proprio nella prima storica edizione targata 1991/92). Per il glorioso delfino è un ritorno nel calcio che conta dopo circa 15 anni di "Purgatorio", dopo anni di costante militanza nella Promozione calabrese condita da due storici campionati di Quarta Serie. Dopo il fallimento della stagione 1995/96 e dopo tanti anni di buio, a partire dalla stagione 2006/07 il Trebisacce ha cominciato la sua lenta risalita dalla terza categoria grazie al merito di chi ci ha sempre creduto economicamente e con tanto spirito di sacrificio.
Dopo la roboante ma deludente stagione passata, dove i giallorossi avevano un organico tra i più forti dell'intera Promozione, conclusasi soltanto in semifinale play-off, il Trebisacce quest'anno era inizialmente dato come la favorita alla vittoria finale del girone A. Una campagna acquisti sontuosa e l'avvento di Cipparrone avevano rafforzato il pronostico ma poi problemi societari, un taglio drastico alla rosa e le successive dimissioni di Cipparrone ne avevano fatto scendere le quotazioni. L'arrivo di Pacino sulla panchina, e di rinforzi come Vasso e Zangaro, non ha per nulla abbassato il tasso tecnico della squadra e ne ha senz'altro cementato un gruppo che si è dimostrato la vera forza del Trebisacce.
Una partenza tra altri e bassi, accentuata da altri problemi societari a cavallo tra ottobre e dicembre lasciavano addirittura presagire nuvole nere sulla sorte dell'intera società e quindi della squadra: prima le dimissioni di Ripoli, che ha sicuramente il merito di aver costruito questa squadra, poi l'arrivo del vulcanico Pisani in carica per un mese e le successive dimissioni di quest'ultimo, hanno portato Miniaci a presiedere un pò "per caso" come dice lui stesso le redini del Trebisacce a fine dicembre.
Nel frattempo la squadra ha saputo autogestirsi, senza alcun rimborso, giocando sempre per la maglia e allenandosi con la massima professionalità, continuando a macinare punti su punti e non mollando mai la vetta della classifica dalla quarta giornata di andata. Il riassetto societario, la costante spinta dei tifosi, la sicurezza di Vitale, il muro eretto da Granata e Blaiotta, le giocate di Naglieri e Zangaro,l'arrivo di Tuoto e Parise nel mercato di riparazione, hanno definitivamente consacrato il primo posto del Trebisacce che ha dalla sua la miglior difesa del girone A, 14 vittorie su 14 partite giocate in casa, un'imbattibilità che dura dalla settima giornata di andata. Manca un punto ormai per una promozione meritata, frutto di un gruppo formidabile, della sagacia di Pacino e di un ambiente che è pronto a fare festa. Un punto che separa la Trebisacce sportiva dalla voglia di dare una scossa all'intera città, un punto che segna un traguardo ma anche una partenza per l'intera città di Trebisacce.