Palmi (R.C.) – Dopo l’epico ritorno in Serie D, arrivato con sei giornate di anticipo sulla conclusione del torneo di Eccellenza, abbiamo rivolto al presidente della Palmese Pino Carbone sei domande specifiche- su vari temi- alle quali il massimo dirigente del blasonato club della Costa Viola ha risposto con la solita puntualità e sincerità.
1) Dal primo marzo, Pino Carbone è ufficialmente entrato nella storia del più che centenario club neroverde: ora è uno dei presidenti capaci di portare la Palmese in Serie D. Quale è il segreto di questa fantastica stagione agonistica?
«Non esiste nessun segreto! Vi è stata una semplice programmazione che ha puntato oltre che all’Organizzazione al saper costruire un gruppo di addetti ai lavori (Calciatori, Tecnici e Dirigenti) affiatati e legati da un unico interesse: “remare tutti nello stesso verso”».
2) L’ambizioso progetto quinquennale, è andato in porto con ben due anni di anticipo; a suo avviso, dopo la grande festa si può mettere a punto un nuovo programma di un lustro?
«Il progetto quinquennale si è concluso con due anni d’anticipo e ha permesso al sottoscritto di omaggiare la città di Palmi di un ambito trofeo, la serie D; altre cose non sono al momento cantierabili».
3) Grazie ai successi della squadra di calcio, Palmi ha recuperato dignità e aggregazione: non crede che sarebbe il caso di cavalcare l’onda dell’entusiasmo degli sportivi, tornati ad appassionarsi alla loro squadra del cuore, riempiendo in ogni ordine di posto il Lopresti?
«Non penso bisogna cavalcare nessuna onda; serve soltanto capire se la città ha voglia di imporsi nel panorama calcistico e con quali iniziative. Sicuramente nessuno può pensare che le cose si fanno in modo automatico; serve impegno reale, costanza e credere nelle proprie possibilità. Valutate queste primarie necessità, si potrà bandire un nuovo progetto con il coinvolgimento di tutta la comunità palmese».
4) Proprio sul tema dello stadio che ha ospitato tante pagine gloriose della Palmese, è ottimista o pessimista sulla posa del manto erboso sintetico in tempo utile per l’inizio del torneo di Serie D?
«Non sono né ottimista né pessimista. Dico soltanto in modo chiaro ed inequivocabile che serve soltanto un minimo di impegno burocratico per poter mandare avanti un finanziamento già concesso. Bisogna solo volerlo o non volerlo!».
5) Il settore giovanile ben strutturato, è uno dei “fiori all’occhiello” della Palmese; se si avrà la pazienza di attendere la crescita dei giovani virgulti, non crede che- in futuro- si potranno avere benefici da ogni punto di vista?
«Questo settore è stato potenziato per due nobili motivi: Cercare di allontanare i ragazzi dai pericoli che la società odierna promuove e con la consapevolezza che fra qualche anno la Squadra avrà una propria rappresentanza locale a difendere i colori neroverdi».
6) Facendo i debiti scongiuri, formuliamo l’ipotesi peggiore, cioè che non ci sia l’auspicato ingresso di nuovi dirigenti nel club da lei brillantemente presieduto. A quel punto, Pino Carbone proseguirà lo stesso nel suo cammino, o abbandonerà la Palmese ad un triste destino?
«Penso di essere stato abbastanza chiaro! Tengo a precisare che quello che ho fatto l’ho eseguito nell’esclusivo interesse della città! E’ normale che se altre forze economiche che, come me, intenderanno sposare questa nobilissima causa a difesa del Trofeo appena conquistato, io ci sarò; con qualsiasi ruolo e senza particolari pretese. Qualora non dovessero emergere iniziative credibili per bandire una nuova programmazione penso, che la mia esperienza termina qui. Il mio impegno e le mie promesse sono state ampiamente mantenute e quindi assolutamente non replicabili con le stesse condizioni».
fonte quotidianodelsud