TRE anni di attesa. Tanto era trascorso dall’ultimo gol in campionato di Ferdinando Guerrisi, attuale centrocampista che la Deliese ha prelavato a dicembre dalla Nuova Gioiese.
Un doppio salto all’indietro per il combattente mediano di Gioia Tauro, calciatore di grande personalità, classe ’92, che a volte va sopra le righe, prendendosi qualche espulsione evitabile, ma che tutti vorrebbero avere in squadra. Guerrisi, infatti, è uno che non molla mai e poi ha anche un’enorme personalità, come si diceva. Basta pensare che a soli 19 anni nella stagione 2011/12 non aveva avuto remore nel presentarsi dal dischetto per battere, a segnare, il rigore concesso alla Nuova Gioiese nel derby con la Palmese, poi terminato 2-2 (la seconda rete viola fu siglata, sempre su penalty, dal suo attuale compagno di squadra, Corigliano). Fu l’ex tecnico viola Mario Dal Torrione a riporre in lui grande fiducia, mandandolo a calciare dal dischetto. Una responsabilità che gli aveva dato anche Nocera due mesi prima, in occasione del rigore siglato al Roccella a due minuti dalla fine. Il sangue freddo, insomma, non gli è mai mancato. E, sempre a 19 anni, ha giocato anche con la fascia di capitano al braccio.
Era, comunque, dall’11 dicembre del 2011 che Guerrisi non provava la gioia del gol. Da allora in poi nessun centro all’attivo in campionato. Tra l’altro in quella stagione ad allenare la Nuova Gioiese, nelle prime dodici giornate, c’era Graziano Nocera, che oggi è il trainer della Deliese. Evidentemente il tecnico reggino, gioiese come lui, lo conosce bene e sa cosa Guerrisi può dare alla sua squadra nella corsa alle zone alte della classifica.
Per il numero dieci della squadra deliese martedì scorso la fine di un lungo digiuno, con una rete da opportunista, un gran tiro a lambire il palo ed a gonfiare la rete dopo la respinta del portiere, necessario per sbloccare il match contro il Polistena. Il debutto con la Deliese era avvenuto in occasione dell’ultima gara dell’anno e in quella circostanza Guerrisi aveva disputato una grandissima prestazione. Spostato dal tecnico davanti alla difesa, aveva iniziato a dettare il ritmo, sfiorando la marcatura e dispensando suggerimenti per i compagni. E proprio lui, all’ultimo minuto di recupero, si era procurato una punizione, che poi aveva battuto magistralmente per la testa di Bellè, autore del gol della vittoria.
Ma per tornare protagonista gli mancava il gol, dopo qualche stagione di utilizzo a singhiozzo. Perché dopo le 25 presenze nel torneo 2011/12, il suo impiego si era drasticamente ridotto (16 gare l’anno successivo e 12 nella passata edizione del torneo di Serie D, mentre quest’anno ha totalizzato solo 3 presenze, prima di scegliere di passare alla Deliese). Dopo tre anni in naftalina, il calcio dilettantistico calabrese ha ritrovato uno dei suoi protagonisti più attesi.
Il Quotidiano del Sud