PALMI (Rc) - Non ci sono dubbi: l’acquisto più importante dell’estate 2013 della U.S. Palmese 1912 è stato quello di Natino Varrà. Difensore di razza, il futuro capitano neroverde ha deciso di giocare a Palmi. Una decisione importante, arrivata dopo la dolorosa sconfitta contro il Rende nella gara valevole per i playoff. Con Varrà l’undici di mister Colle avrà dalla sua un’atleta di grande esperienza, fondamentale per la nuova stagione ormai alle porte.
Natino, ripartiamo dall’ultimo campionato, ricco di soddisfazioni personali ma terminato con la sconfitta contro il Rende nella gara decisiva dei playoff. Il Roccella poteva dare di più o è stata lo stesso una grande stagione? “Riprendo la tua parola per dire appunto che è stata una grande stagione conclusasi con grande soddisfazione. Sono convinto che ognuno di noi in quella partita abbia dato il massimo; infatti il nostro sogno di raggiungere la serie sogno della D si è conclusa ma solo perchè il regolamento lo ha deciso in quanto noi ci abbiamo creduto per 120 minuti,ma alla fine solo una squadra doveva passare. Perciò, ti rispondo: No, non ho nulla da rimproverarmi ne da rimproverare ai miei compagni”. Nelle ultime settimane moltissime squadre si sono fatte avanti per aggiudicarsi il tuo cartellino. Poi è arrivata la chiamata da Palmi. Cos’è successo? “Ho iniziato a maturare di pensare al mio futuro lontano da Roccella solo dopo che ho appreso l’ufficialità delle dimissioni del Presidente Giannitti perchè sino a prima ero convinto che avrei concluso la mia carriera in maglia amaranto. A Roccella ho incontrato una persona straordinaria, appunto il mio ex presidente Giannitti, che mi ha fatto vivere un anno sereno a livello calcistico e mi ha trasmesso tanto anche a livello umano. Una persona sempre corretta, puntuale , altruista e rispettosa verso tutti. Sempre pronta ad esporsi personalmente per tutelare noi giocatori. Una persona che ti entra nella vita e “adotta” quasi ogni giocatore attento e premuroso come un padre. Per me è Giannitti è stato un punto di riferimento per tutto la stagione. Nessuno me ne voglia, ma sono sicuro che a Roccella niente sarà più uguale senza di lui. La sua umiltà e il suo amore disinteressato e l’attaccamento verso il Roccella, non potrà averlo nessun altro. Arrivata la chiamata Palmese, non potevo rifiutare in quanto una piazza come Palmi non capita tutti i giorni, quindi è stata la mia prima scelta”. La Palmese è un club con oltre 100 anni di attività e tu sarai il nuovo capitano. Cosa significa per te vestire questa maglia? “Voglio ringraziare il presidente Carbone e il DS Fiorino per avermi dato questa fiducia, un’ulteriore vittoria da aggiungere alla mia “piccola” collezione di soddisfazioni personali. Un motivo di orgoglio perciò, da parte mia un impegno verso questa piazza che già mi vede come il suo capitano a regalare tante emozioni. Negli anni ho affrontato la Palmese e visto tante partite dei neroverdi. Non posso dimenticare l’amore e l’attaccamento della sua tifoseria con i “BOYS PALMI 78” sempre presenti”. Hai avuto modo di parlare con Marco Colle, nuovo allenatore della Palmese? Come ti troveresti nel suo ipotetico 4-3-2-1? “Ho incontrato il mister, quindi abbiamo parlato sinteticamente. Mi ha fatto una buona impressione, molto motivato e ambizioso. Gli faccio un in bocca al lupo. Per quanto riguarda il modulo, mi adatto a ogni situazioni tattica e sono pronto a rispettare tutte le scelte di mister Colle”.
Che Palmese ti aspetti? “Sicuramente una Palmese caratterialmente forte, umile ma con personalità. Solo la dedizione, il sacrificio e l’impegno verso il lavoro nonchè l’unione e la complicità del gruppo possono rendere una squadra forte”. Hai giocato insieme al DS Mimmo Fiorino. Da calciatore ed ora da direttore sportivo, le tue impressioni sul bomber. “E’ inutile dire che prima di tutto con Mimmo ci lega un amicizia vera e profonda. Come calciatore l’ho sempre ammirato in quanto è stato uno degli attaccanti calabresi più forti: il bomber. Come direttore sportivo, sono convinto che farà strada in quanto è giovane e ambizioso. Mi colpisce il suo entusiasmo e il suo impegno verso questa nuova carica. Tre anni fa, ancora calciatore, mi disse con orgoglio che il suo sogno era quello di portare la squadra della sua città in un calcio importante. Spero che ci riesca”. Cosa ti ha colpito maggiormente del presidente Pino Carbone? “Il presidente Pino Carbone è una persona molto fine e garbato ma nello stesso tempo carismatico e passionale verso questa città e questi colori. Credo che va ammirato e ringraziato per il progetto che sta costruendo. Ha iniziato a fare calcio insieme a persone che sono un pezzo di storia della Palmese come Fiorino, Iannello, Bonaccorso e Peppe Perna. Ragazzi che hanno dato tanto a questa maglia. Ma quello che mi ha colpito maggiormente del presidente Carbone è stato il suo progetto per il futuro sportivo-sociale: il settore giovanile. Crede fortemente in esso. Penso che la città di Palmi debba stargli vicino. Lo merita”.