Con la stagione calcistica ormai conclusa da un pezzo, per l’Isola Capo Rizzuto è tempo di bilanci e di futuro. E’ stata un’annata abbastanza positiva per i giallorossi guidati da mister Caligiuri, a distanza tempo però, e a mente fredda lo stesso tecnico di Savelli ci analizza la stagione isolitana: “E’ stata sicuramente ricca di soddisfazione, va archiviata come una delle più belle stagione della storia dell’Isola, considerando il fatto che in molti all’inizio ci davano già per retrocessi. E’ vero che siamo partiti con una rosa sulla carta inferiore alle altre, tanti giocatori alla loro prima esperienza in questa categoria, tanti giovani, alla fine però ci siamo tolti tanti sassolini. A campionato in corso la società e in particolare il diesse Arena è stato bravo a limare la rosa puntellandola a dovere”. Lei ha accettato questa sfida nonostante sapesse che la rosa non fosse eccezionale, si immaginava un risultato del genere? “E’ stata una4 sfida anche per me, molti di questi calciatori non li conoscevo però so bene che i calciatori se motivati a dovere possono sorprenderti, insieme ai miei collaboratori abbiamo cercato di tirare il meglio da ognuno di loro con specifiche tappe di lavoro, alla fine pare ci siamo riusciti. Ero certo che lavorando bene avremmo raggiunto l’obiettivo, forse non mi aspettavo di raggiungerlo con anticipo, per questo vanno fatti i complimenti a tutta la rosa, ognuno ha dato il massimo”. Paradossalmente la squadra ha iniziato a macinare gioco quando la società ha iniziato a mostrare segni di sgretolamento: “Questo è segno che la squadra è stata forte soprattutto dal punto di vista mentale, in campo tutti pensavano solo a giocare dimenticandosi i problemi societari che purtroppo sono aumentanti andando avanti. Il merito però, è anche dei senatori della squadra, che hanno sempre cercato di tenere a bada tutti mantenendo alta la concentrazione, a loro va il mio ringraziamento per la grande collaborazione, sto parlando di Piazza, Leone, Geraldi e De Miglio, quattro uomini di valore oltre che grandi calciatori. Tornando al discorso societario invece vanno fatte le giuste lodi a tre persone che hanno si sono impegnate al massimo per cercare di accontentare i calciatori, il team manager Roberto Ventura, il diesse Arena e l’ex presidente Francesco Notaro, che nonostante non fosse in società ci è stato molto vicino da dietro le quinte, purtroppo in tre non si poteva far molto. Ci tengo a citare anche il segretario Antonio Franco, non solo per averci portato tre punti in un momento delicati, ma per il tanto lavoro fatto a livello amministrativo, grazie anche ad un’ottima preparazione sui regolamenti, ci ha fatto capire l’importanza del ruolo del segretario in queste categoria”. Tante volte durante la stagione ha avuto problemi di rosa e di ruoli, se avesse potuto fare un colpo di categoria, in che reparto lo avrebbe fatto: “Senza dubbio avrei preso un attaccante, senza nulla togliere ai miei che sono cresciuti partita dopo partita, però abbiamo avuto seri problemi di realizzazione, troppe le azioni create e non concretizzate, con un po’ di esperienza in più la davanti forse avremo potuto dire la nostra anche nella parte alta della classifica. Certo gli errori ci sono stati anche in altri reparti, sia in difesa che a centrocampo, però in attacco c’è stato qualche errore in più”. Pregi e difetti della sua squadra? “Il difetto maggiore che abbiamo avuto soprattutto nella prima parte è stato di natura caratteriale, appena si subiva gol la squadra si sgretolava e non riusciva più ad imporre gioco, poi però siamo cresciuti tanto da questo punto di vista. Un difetto che non siamo riusciti a correggere invece, è stato quello di subire troppi gol da palle inattive, ci abbiamo lavorato tanto ma nulla di fatto, non c’è stato verso di migliorare. Tra i pregi sicuramente la crescita caratteriale avuta nella seconda parte, una squadra molto reattiva. Mi è piaciuto soprattutto il fatto che ogni volta che abbiamo perso in casa, la gara dopo siamo andati a vincere in trasferta con prestazioni esaltanti. Un altro pregio è stato il gioco espresso, abbiamo avuto i complimenti da molti addetti ai lavori e questo è stato gratificante per tutti. Poi voglio citare anche il discorso disciplina, siamo arrivati tra i primi posti a differenza degli anni precedenti che eravamo sempre tra gli ultimi, questo è segno di grande crescita culturale e calcistica, cito su tutti Simone De Luca, un calciatore straordinario accompagnato da una immensa correttezza, 30 presenze, sempre in campo dall’inizio alla fine e mai un cartellino giallo, se non è record nazionale poco ci manca”. L’anno prossimo rivedremo in Eccellenza squadre gloriose come Palmese, Taurianovese, Corigliano e purtroppo anche Sambiase, cosa si aspetta da queste squadre: “Sono sicuramente squadre gloriose e per questo speriamo alzino il livello del campionato con giocatori di spessore, visto che negli ultimi anni si è abbassato molto il livello dell’Eccellenza. Mi spiace invece che non ci sarà la Silana, forse ha pagato lo scotto del doppio salto, da ex spero di cuore possano tornare subito in Eccellenza, la piazza lo merita”. Cosa farà Caligiuri l’anno prossimo? “Difficile dirlo ora, noi allenatori siamo sempre con la valigia in mano, il mio cuore dice Isola, sono ormai legato da un profondo affetto a questa piazza, però non dipende solo da me. Poi è ovvio che le condizioni devono essere buone per entrambe le parti, al momento comunque non mi sono pervenute altre proposte, ma è ancora troppo presto, aspetto senza fretta e con serenità, non sono in cerca di squadra”.