Mister Riitano: il Guardavalle? "Fino alla fine si giocherà il secondo posto"
Mister Riitano: il Guardavalle? "Fino alla fine si giocherà il secondo posto"

 

Torna l’appuntamento con la ormai classica “chiacchierata” che anticipa il fine settimana calcistico calabrese. Rubrica del venerdì nata da pochi mesi, in collaborazione con l’AIAC Calabria. Ad intervenire al nostro giornale, questa volta è stato mister Enzo Riitano. 20 minuti e oltre di conversazione in cui si è parlato a 360° gradi del pallone nostrano, e che cercheremo di raccontare in questo articolo.

ECCELLENZA. A poche giornate dal termine, i verdetti più importanti sembrano delineati, ma ancora c’è tanto da contendersi. La lotta più interessante sembra quella per il 2° posto, con il “suo” Guardavalle in piena corsa per accaparrarselo. “Fino alla fine sono certo che daranno di tutto per raggiungerlo – esordice mister Riitano - Anche se domenica avevano una grossa possibilità di accorciare. Il turno era favorevole visto l’incrocio tra Rende e Roccella, ma il pari con il Soverato ha lasciato tutto inalterato.” Stagione fin’ora positiva quella dei giallorossi, anche se si era sognato al primo posto dopo il bell’inizio di campionato. “Tra Calabrese, mio ex allenatore e tanti giocatori presenti che ho allenato io li seguo molto e posso dire che sono contento per quello che stanno facendo. Non sono sorpreso di vederli lassù. La società ha lavorato bene sin dal mercato estivo. Fino alla sfida contro la Nuova Gioiese stavano facendo un campionato fantastico. Poi sicuramente quel passo falso, unito al fatto che arrivavano imbattuti, ha causato un contraccolpo psicologico. Ma adesso si sono ripresi alla grande e la squadra va molto bene.” Se sarà secondo posto, al primo turno play-off ci potrà essere una tra Acri e Soverato. “I prossimi due incontri saranno decisivi per le loro ambizioni. Dopo di che si capirà meglio chi la spunterà. Se l’Acri non vincerà allora il Soverato avrà qualche chance sicuramente.” Tolte le prime sei, le altre squadre sembrano un passo indietro. A partire dal Sersale, settimo a quota 33, tutte giocano per evitare le due posizioni che porterebbero ai play-out, con Brancaleone e Siderno che aspettano la matematica retrocessione. “Dispiace vedere Brancaleone e Siderno in quella situazione. Purtroppo questa stagione per loro è nata male e proseguite nel peggiore dei modi. Per quanto rigurada la lotta salvezza con 18 punti a disposizione tutto può succedere, ma secondo me la terza retrocessa uscirà tra Silana, San Lucido e Castrovillari.” Quindi si può parlare di una delusione Castrovillari? “Per l’organico che hanno, è normale, mi aspettavo di più. Poi ci sono annate storte come queste che cambiano tutto. Li ho visti giocare a Roccella e mi hanno fatto una buona impressione. Sicuramente non si può dire sia per loro un buon campionato. Bisogna, però, capire tutte le problematiche tali da causare questa classifica.”

UNDER. Capitolo giovani. Fa molto discutere l’utilità dei 4 under obbligatoriamente in campo. Come ad ogni allenatore, anche per l’ex tecnico del Guardavalle c’è qualcosa da rivedere. “Gli under possono essere il fattore positivo e negativo di una squadra. Tendono solitamente a far pendere l’ago della bilancia. Chi li ha più forti, ha più possibilità di vincere il campionato. Io in merito alla regola, ribadisco la mia idea. Non sono d’accordo sull’imposizione di schierarne 4. Un giovane deve giocare perché all’altezza e non per gioco forza. Ci deve essere meritocrazia. . E’ inutile illudere i ragazzi. Una volta che il giocatore supera il suo status di fuoriquota, nei maggiori dei casi non gioca più. Credo si debba fare in modo che un ’93 di oggi, all'ultimo anno di fuoriquota, il prossimo sia un elemento importante per la squadra e non viceversa. Una società se ha un buon giovane lo tiene, anche perché gli conviene economicamente. Ad esempio, tenere un classe ’80 comporta rimborsi esosi.” Qundi bisogna cambiare come primo obiettivo, e da noi sollecitato il tecnico lancia una proposta. “Credo che a fine anno tutte le componenti, a partire dall’Associazione calciatori, fino agli organi federali e passando dall’Associazione allenatori ci si debba sedere ad un tavolo e discutere per una soluzioneIdee? “Se devo farne una, secondo me, si può concentrare l’impegno sui settori giovanili, obbligando un certo tipo di lavoro. I ragazzi una società se li deve crescere in casa, e non andare a prenderli da altre società.”

ARBITRI. Ultimamente si è creato dissapore tra società e l’ente degli arbitri, con molte squadre apparse sfiduciate verso la classe dei direttori di gara, a seguito di qualche decisione negativa subìta, che sta provocando continue polemiche. Ma secondo il tecnico questi sono solo errori. “Io penso sia solo scoramento domenicale da parte dei presidenti. A caldo quando si subisce degli svantaggi da decisioni arbitrali, questo può far nascere delle lamentele. Da persona di sport, il quale mi reputo, e che confida nei giusti valori, non credo assolutamente ci sia malafede né da parte del Comitato Regionale, ne degli arbitri stessi.  Per me non esiste nessun disegno per far vincere o l’una o l’altra squadra a tavolino. Sono solo sbagli”

AIAC. “Quando c è un cambio, c è sempre rinnovazione. Pilato si sta impegnando tanto e sta facendo bene. Sta portando novità, lavorando sul continuo aggiornamento. Per essere all’inizio ha preso la strada giusta. Sta tutelando la categoria degli allenatori. Mi piace anche l’inserimento del premio di Allenatore dell’anno. Credo sia una cosa molto stimolante. Ha ricevuto critiche? E’ normale. Solo chi non fa niente non le riceve. Quindi meglio fare, anche con il rischio di commettere errori. Se poi si lavora con voglia di fare e con passione, alla fine i frutti arrivano.”

RITORNO IN PANCHINA? Dopo la stagione scorsa, non andata bene, mister Riitano ha preferito un anno sabatico. Ma passati più di dodici mesi la volontà è quella di tornare. “Per il prossimo campionato già qualcosa si muove. Ma ancora è presto per avere certezza. Da qui a maggio può cambiare tutto. Sicuramente ho la voglia giusta per ripartire. La solita voglia che mi ha sempre contraddistinto. Ma dopo l’esperienza alla Pro Catanzaro ho preferito fermarmi e vedere il calcio da fuori. Ho avuto qualche richiesta, ma sposare un progetto in cui, si ci sono buoni calciatori, ma poi c’erano difficoltà a livello societario non mi attraeva. Ho riempito le domeniche andando a guardare gare di Promozione o Eccellenza”