24 gare su 24 disputate, 2160 minuti su 2160 giocati (recupero escluso) e domenica è arrivato anche il 5° gol di questo campionato, che Sergio Lombardo sta vivendo da assoluto protagonista con la sua nuova maglia. Al 30enne nato a Siderno, questa estate è stata affidata la chiave del centrocampo della Nuova Gioiese, e lui non tradisce le attese, disputando una stagione, seppur ancora in corso, da 9 in pagella. “Il voto al mio campionato, è il voto che do alla squadra intera. - ci dichiara al nostro giornale - Grazie a tutti i miei compagni sto facendo bene. Se siamo in testa sin dalla 1° giornata è perché ognuno sta giocando ad alti livelli.” Nell’ultima contro l’Isola sfodera una prestazione, tra le migliori stagionali, siglando il rigore del vantaggio, e servendo a Cassaro la palla del 2-0. “Credo di aver fatto altre partite così. Soprattutto nel girone d’andata. Dalla pausa in poi, anche per i campi pesanti, ho avuto qualche difficoltà, come tutti del resto. Ma adesso abbiamo ripreso, con l’intenzione di andare spediti fino alla fine.” I 7 punti a 6 giornate dal termine di vantaggio sul Rende, pongono i Viola con un piede e mezzo in Interregionale, anche perché difficilmente, visto la ritrovata forma, le inseguitrici riusciranno a colmare il gap dalla prima. “Non dobbiamo commettere l’errore di perdere la concentrazione. Ci mancano ancora 12 punti per raggiungere l’obiettivo - continua il calciatore - Comunque noi non ci giocheremo le restanti gare scendendo in campo per gestire il vantaggio in classifica. Punteremo sempre a vincere. Ogni partita è difficile da affrontare, e non ci possiamo permettere ulteriori cali. Uno l’abbiamo già avuto, e siamo stati bravi a rialzarci, ma deve restare l’unico.”
Ha una lunga gavetta alle spalle, Sergio, fatta per lo più tra Piemonte e Liguria. Le aspettative di inizio carriera promettevano bene. con l’obiettivo di calcare i campi professionisti a lungo. Infatti, dopo essere cresciuto nelle giovanili del Genoa, passa al Savona in C, giocandoci due anni fino a che non è costretto a fermarsi per un grave infortunio. “Sono stato sfortunato. Mi rompo perone e caviglia, che mi costringe a stare a lungo lontano dai campi di gioco e quando torno ormai ero fuori dal giro. E quando lo sei è difficile rientrarci, soprattutto se non hai una buona procura. Ma sono contento comunque di quello che ho fatto nella mia storia di calciatore”
Secondo campionato di Eccellenza del centrocampista, avendoci esordito l’anno scorso al Roccella, esperienza conclusasi dopo soli 12 mesi. Stagione che non risulterà positiva la sua. “In queste categorie se la squadra va bene, allora fai bene anche tu. Se va male, invece paghi. Così io e qualcun altro abbiamo pagato per le colpe di tutti. Ma sono contento della scelta di Gioia Tauro” . Prima però c’è stata una lunga carriera giocata maggiormente nei campi di D, specialmente tra girone A e B, in cui ha girato tante squadre. Voghera, Vado, Derthona tra le altre, ma è a Casale che ha i ricordi più piacevoli. “L’annata più bella quella passata a Casal Monferrato. Ho trovato un bel ambiente. La gente era molto ospitale, stranamente per un paese del nord, e poi con i compagni ho legato molto, tanto che con qualcuno ancora mi sento oggi." Ma la mancanza di casa lo condiziona, portandolo alla decisione di tornare in Calabria. “Dopo parecchi anni ho avuto voglia di mettermi alla prova nella mia terra. Quando è arrivata l’offerta dell’Hinterreggio ho accettato subito. Mi ha spinto anche il fatto che qui ho la mia famiglia. Essendomi anche sposato da poco, sarà qui il mio futuro.” La curiosità è spontanea, che differenza c’è tra il calcio del nord e il nostro? “La Serie D al nord è molto tecnica. Per esempio non esiste il fattore casa. Puoi giocartela ovunque. Qui è diverso, conta l’agonismo. Devi andare a giocare nei campi di società come per esempio Messina, Cosenza o Acireale dove è difficile riuscire ad imporsi.” Proverà a sovvertire le sue dichiarazione magari il prossimo anno, andandoci a giocare. “Spero di giocare ancora con questa maglia. La mia intenzione è quella. Anche perché qui sto bene, in una società seria, che si è comportata sempre bene con me”