riceviamo e pubblichiamo
In relazione alle dichiarazioni fatte domenica 27 gennaio dal presidente della Gallicese Natale Gatto a diversi organi di stampa, le quali tirano indirettamente in ballo la nostra società, ci teniamo a respingere con forza ogni insinuazione. Tutto ha inizio dalla grande gaffe del dopo Rizziconi-Gallicese dove il sopra citato dirigente, con la mente ancora offuscata dalla sconfitta, ha visto in Belligerante di LOCRI e negli assistenti Chiappetta e Rizzo di COSENZA, una terna della sezione di TAURIANOVA, lasciandosi andare dopo tale abbaglio anche alla frase secondo la quale “in Lega sarebbe già stato tutto deciso”. Invitiamo il signor Gatto in tal senso a denunciare presso gli organi di competenza tali pesanti affermazioni che vanno a discriminare il lavoro di una società come la nostra che svolge il proprio campionato senza né offendere né trovare alibi dopo ogni sconfitta, accettando il verdetto del campo senza appigliarsi all’arbitraggio di turno. Il presidente, con una semplice intervista, è riuscito a minare non solo l’operato della Taurianovese ma anche quello della Lnd Calabria con a capo il presidente Saverio Mirarchi, come se la Gallicese fosse l’unica detentrice della verità e della giustizia assoluta. Per quello che ci riguarda vogliamo dare un consiglio al presidente Gatto: prima di lasciar parlare lo spirito farebbe bene a controllare il nome dell’arbitro. Prova ne è il fatto che dopo essersi reso conto della baggianata fatta ha pensato bene di far modificare alcune sue dichiarazioni fatte nel post gara e trascritte da un sito internet. Peccato però che la stessa cosa non si è potuta verificare con le interviste audio: non sempre infatti vale la locuzione di Caio Tito “Verba volant, scripta manent”…
Inoltre vorremmo sapere come mai lo stesso Gatto non si è lamentato dopo la partita vinta per 3-0 contro la Bovalinese due giornate fa e lì veramente arbitrata da un ragazzo della sezione di Taurianova. Quale miglior occasione di quella, dopo una vittoria…
La Polisportiva Taurianovese con a capo il presidente, lo staff tecnico e i calciatori esigono il massimo rispetto per quello che stanno facendo, senza diventare il bersaglio gratuito di frustrazioni altrui.