Troppo nervosismo...perchè?
Troppo nervosismo...perchè?

VIBO VALENTIA – Ma cosa sta succedendo? Perché tutto questo nervosismo? E' proprio necessario? Perché non si riesce a mantenere la calma? Dovremmo parlare di vittorie e di sconfitte, di protagonisti e di prodezze, ma se per una volta iniziamo in questo modo è solo perché le domande che ci siamo appena posti sorgono spontanee, alla luce di alcuni gesti che guastano questo gran bel campionato. Un torneo nel quale ci si ritrova a dover parlare di sputi, di gomitate, di fallacci, anche di Daspo (ben vengano certi provvedimenti per debellare la violenza, ma che sia così su ogni campo e che si valuti bene ogni atteggiamento) e delle solite polemiche verso gli arbitri. A stonare ancor di più è che a macchiarsi di certi gesti siano, in larga parte, calciatori esperti, gente che dovrebbe essere di esempio e che, al contrario, si lasciano andare in comportamenti negativi . Bene farebbero (se non lo hanno già fatto) le rispettive società a toccarli pesantemente nel portafoglio, visto che in tanti casi parliamo di gente che si porta a casa ogni mese un compenso che neppure un primario incassa. E se questi sono gli esempi, allora bisogna dare ragione a chi spinge per avere più under in campo. Giovani che, per la verità, sbagliano  lo stesso, ma se lo fanno è anche perché hanno dei compagni di squadra  dai quali traggono solo insegnamenti negativi. Ci sono delle eccezioni, ma questo avvio di stagione è  pessimo sul piano del comportamento e ci dispiace anche che non tutti, compresi gli organi di informazione, portino in evidenza un problema serio. E' troppo facile scrivere bene di tutti, fare i complimenti, tenersi buoni gli amici. Ma così non si fa calcio, non si educa e non si fa neppure informazione.
LA CAPOLISTA. Fatta questa doverosa, ma sentita premessa, torniamo a parlare di calcio e di questa Gioiese sempre in vetta, ma stavolta da sola. Quella di Dal Torrione è stata finora l'unica squadra a vincere due gare esterne e il primato si spiega anche così. E da Siderno il gol giunto allo scadere (che fa il paio con la rete di Lombardo siglata al 40’ st ad Amantea), costituisce un altro segnale che questo potrebbe essere l'anno dei viola, che vincono senza entusiasmare, ma si prendono tre punti pesantissimi.
IL BIG MATCH. Gol, spettacolo, emozioni, polemiche, espulsioni  e qualche turbolenza di troppo nel finale fanno da corollario ad una gran bella partita, vale a dire quella fra Rende e Guardavalle, nella quale come previsto si segnano tanti gol, anche se restano a secco tutti i bomber meno uno. In gol, infatti, va l'unico che era rimasto ancora a zero, vale a dire Staglianò, e poi c'è spazio anche per le prodezze dei giovani che illuminano una sfida fra team che lotteranno per il vertice.
ALLUNGHI E FRENATE. Potenza dei tre punti: il Soverato stenta fuori, ma fra le mura amiche vola e con tre successi balza in zona play off, dove affianca il Sersale, bloccato in casa dall'Isola Capo Rizzuto e dall'arguzia tattica di Caligiuri, che spegne le fonti di gioco dei catanzaresi . Il Catona pareggia ad Amantea e il punto serve per sbloccare un San Lucido sempre in difficoltà al momento di concretizzare, mentre l'Acri si prende tre punti che valgono molto sul piano del morale e  della classifica. Ritrova il sorriso il Roccella, che va rivisto con avversari di rango mentre il Castrovillari non riesce ad ingranare fuori casa, anche se stavolta da San Giovanni in Fiore torna quantomeno con un punto (ma il bilancio non può essere positivo). Cade il Bocale che proprio in trasferta non riesce ancora a svoltare.
LA CODA. Del San Lucido c'è da aggiungere che a penalizzare la squadra di Carnevale c'è anche il fatto di giocare sempre in trasferta . Il Brancaleone ha affrontato nelle prime 5 gare le tre battistrada e di più non era possibile attendersi, ma domenica con la Silana non si può steccare. Quest'ultima paga  quel maledetto ko a tavolino, mentre la Paolana ha degli evidenti problemi di finalizzazione che vanno risolti al più presto.
Rimane il Siderno: ma qui ci sarebbe da scrivere un libro. Sono attesi degli sviluppi societari, ma noi sottolineiamo un dato: sarà un caso, o forse no, fatto sta che l'unica volta, su cinque gare, nelle quali la squadra di Laface ha concluso in undici, ha vinto la partita.
SERSALE. Ci preme ritornare  sull'incredibile gol che gli è stato annullato ad Acri per evidenziare che se il torto lo avessero subito altri, se ne sarebbe parlato per mesi. A Sersale c'è un altro spirito e un'altra mentalità e oltre a delle comprensibili forti dichiarazioni a caldo del presidente, non si è andati oltre, pur sapendo di aver subito un clamoroso torto (ma forse quest'ultimo termine è troppo “leggero”). Ancora una volta la società del Sersale è un esempio per tutti, ma guai a far passare onestà, lealtà e buone maniere per qualcos'altro. Non sarebbe giusto.