
Il portiere è sicuramente il ruolo più delicato in una squadra di calcio, spesso è lui a portare a casa vittorie e punti ma la maggior parte delle volte passa in seconda linea. Non tutti capiscono che una parata di un portiere equivale ad un gol di un attaccante, mediaticamente però non è cosi, se un portiere fa tre parate ha fatto il suo dovere, se un attaccante fa tripletta è l’eroe di giornata. Ultimamente però questo ruolo viene sottovalutato da molte società, spesso si preferisce assegnare questo ruolo a giocatori under magari alla prima esperienza in un campionato maggiore, e molti portiere esperti sono “costretti” a fare da chioccia a questi giovani, o addirittura a restare senza squadra. Sono tanti i portiere over e di categoria ancora non accasati, per questo abbiamo voluto sentire uno di questi per ascoltare il suo pensiero su questo situazione, abbiamo scelto Massimo Simari Benigno, classe 85’, carriera passata tra D e Promozione, ultima stagione in forza allo Scalea e attualmente senza squadra. Massimo, il campionato è ormai alle porte e tu sei ancora fermo, te lo aspettavi? “Sinceramente no, anche perchè l'anno scorso a Scalea abbiamo fatto a mio avviso un buon campionato nonostante la retrocessione avvenuta non a causa nostra ma per l'Acri che ha perso i play out”. La regola under penalizza due categorie in particolare, esterni e portieri: Credi sia giusto utilizzare quattro under? “Solo in Calabria esiste la regola di 4 under. Non è possibile per quanto mi riguarda che un portiere una volta finita l'età di under resti a casa o trovi poco spazio. l'ideali sarebbe 2 o al massimo 3 come succede nelle altre regioni. Poi succede che ci troviamo sempre più indietro rispetto ad altre regioni e ce ne accorgiamo solo quando facciamo i play off nazionali, vedi l’Isola due anni fa costretta giocare con cinque under perché costruita per fare un campionato pieno di under e dunque nel mercato era stato preso qualche over in meno, mentre la Sarnese ne aveva in campo solo due come previsto dalla regola nazionale. Dobbiamo adeguarci al resto d’Italia, i giovani sono importante, ma in questo modo non serve a nessuno, i giovani si sentono troppo pressati perché fanno mezza squadra e intanto il livello dei campionati si abbassa” Lunedi sono usciti i calendari, domenica si parte, cosa prevedi in questa stagione tra Eccellenza e Promozione? “Onestamente prevedo che in eccellenza se la giocheranno Rende e Roccella su tutte, mentre in promozione girone A penso che le favorite siano Praia,Trebisacce e Corigliano, ma occhio a Cutro e Rocca Calcio. Nel girone B invece vedo come favorita Palmese e Taurianovese. Ma comunque nel calcio si sà il risultato lo dà il campo e non il mercato”. Veniamo a te, quali società ti hanno cercato fino ad oggi e come mai non si è raggiunto l’accordo? “Ho avuto qualche richiesta, ma niente di concreto e per cui ne valesse la pena. Ho notato che quest'anno anche il calcio è stato toccato dalla crisi economica, ed ecco giustificato il fatto che molte squadre sono partite con un budget limitatissimo”. Attualmente cosa fai, ti tiene in allenamento? “In questo momento mi alleno con la Vigor Lamezia, anzi colgo l'occasione per ringraziare mister Costantino, il preparatore dei portieri Quarta e il diesse Fabrizio Maglia che mi hanno accolto nel migliore dei modi. Penso o per lo meno me lo auguro di trovare al più presto una sistemazione, sono sicuro che arriverà” Una carriera passata tra serie D e Promozione, i ricordi più piacevoli della tua carriera fino ad ora? C’è un tecnico che ti ha impressionato di più rispetto ad altri? “Hai detto bene, sottolineo oltre a quello che hai appena detto che domenica sarà la mia prima domenica che resterò a casa. Tanti sono stati i momenti belli vissuti da quando gioco, due in particolare la finale nazionale di coppa Italia di serie D a Isola Liri e il campionato vinto in Sardegna a Villasimius. Ho avuto molti allenatori, se devo citarne uno mi ha impressionato tanto Santino Bellinvia per la sua professionalità e preparazione”. A proposito di allenatori sono in tanti ancora a spasso per vari motivi, tra questi chi consiglieresti ad una società? “E' vero ci sono tantissimi e ottimi allenatori fermi, vedi Lomonaco, Bellinvia e Cipparone, e magari c’è gente molto meno preparata che per un motivo o per un altro allena. Non è giusto che un allenatore che negli anni passati ha fatto bene si ritrovi senza squadra, purtroppo cresce sempre più il fenomeno del 'prostituismo', noto che in questi anni tanti allenatori e giocatori pur di allenare e giocare accettino qualsiasi condizione. E’ impensabile che un allenatore nella propria squadra non comandi niente e diventi il burattino in mano alla dirigenza, ma ormai succede anche questo e c’è tanta gente che si piega pure di allenare. Penso che nel calcio come nella vita bisogna avere gli attributi” Veniamo alla tua città, Amantea, che campionato pensi che farà quest’anno? Hai mai pensato di tornare? “Spero che l'Amantea disputi un gran campionato, anche perchè hanno scelto un bravo allenatore come Salvatore Miceli. Per quanto riguarda il rapporto con la mia cittadina, penso che non si può essere giocatore nella squadra del proprio paese”