DIRETTAMENTE DAL LEGGENDARIO “Lopresti”, SEMPRE PIU’ ABBANDONATO DA TUTTE LE AMMINISTRAZIONI LOCALI - Si inizia con cento mila euro provenienti dall’Amministrazione provinciale di Reggio Calabria. E’ questo il “bottino” che il Sindaco Barone ha deciso di spendere per il leggendario e abbandonato “Lopresti”. I tempi sono brevissimi viste le attività sportive che tra poche settimane prenderanno inizio ma la nuova di zecca Giunta della città di Leonida Repaci accellera e promette che presto inizieranno i lavori di messa in sicurezza dell’impianto sportivo famoso e discusso da decenni a Palmi.
I temporali e gli agenti atmosferici lo hanno messo kappaò e poi c’è da aggiungere il completo abbandono da parte di tutte le Amministrazioni comunali che hanno governato Palmi. Promesse. Una caterva di promesse mai e poi mai mantenute sul “Lopresti”. I mezzi meccanici e gli operai mai arrivati e le continue scuse hanno alla fine scatenato la protesta soprattutto della passionale tifoseria nero verde che più volte ha criticato pacificamente le Giunte palmesi colpevoli di aver fatto solo ed esclusivamentedi..parole parole parole.
La Giunta attuale, quella guidata da Giovanni Barone adesso ha approvato il progetto esecutivo redatto dai tecnici comunali; ci sono appunto da spendere 100 mila euro. Un centone, come gli anni della Uesse Palmese 1912, provenienti da un finanziamento provinciale che era stato chiesto dall’ex precedente Sindaco Ennio Gaudio.
Andranno aggiustate le zone che riguardano gli spogliatoi e la sua area circostante, le mura lato Monte Sant’Elia crollate e la recinzione. La delibera che prevede la messa in sicurezza del “Lopresti” è passata in consiglio comunale all’unanimità perché è stata volontà dell’amministrazione di intervenire sul campo di calcio tra i più antichi d’Italia e simbolo di Palmi e poi c’è anche da considerare che non graverà nulla sulle casse comunali perché frutto di un finanziamento provinciale.
Per adesso va bene anche se, un proverbio antichissimo ma realissimo recita così: “I maccarruni inchinu u stomacu!”. E bon!
tratto da “Il Quotidiano della Calabria” di Sigfrido Parrello