
A seguito dell'increscioso ed isolato episodio verso la mia persona, in occasione della gara di sabato 24 marzo, tra Sersale e Siderno, trasmessa in diretta televisiva da Telespazio Tv, e commentata dal sottoscritto, mi pare opportuno ribadire quanto già espresso verbalmente, sulla vicenda del ricorso per la gara tra Sersale e Soverato del 12/02/2012. Ribadisco che per la partita valida per il campionato di Eccellenza calabrese tra le due compagini,allo stadio Ferrarizzi ho assistito solo come semplice spettatore, visto che sia per Stadioradio che per Calabria Ora, testate a cui collaboro, il compito era demandato rispettivamente agli amici Carmine Capellupo ed Antonio Borelli. Quindi, mi sono limitato a vivere una sana giornata di sport, assistendo ad una bella e combattuta partita fra le due squadre catanzaresi, finita 0 a 0,fuori dal rettangolo di gioco, dietro le panchine, a fianco dello stesso Capellupo, ed a giocatori del Soverato e tifosi del Sersale. Nei giorni a seguire, sul comunicato n°104 del 16/02/2012 della Lega Calabra, venivo a conoscenza di un preannunciato ricorso della Virtus Soverato per la gara di cui sopra, per una presunta irregolarità nelle sostituzioni effettuate da parte del Sersale. Solo così venivo a conoscenza della vicenda, visto e considerato che da semplice spettatore qual ero non avevo a disposizione, come faccio sempre durante le gare di mia competenza, le distinte che a mia cura rilevo da quelle ufficiali. Pertanto, non ho fatto caso in modo significativo alle relative sostituzioni di entrambe le squadre.Nei giorni a venire, sono stato contattato da qualche dirigente del Sersale, che mi preannunciava che ci sarebbe stato un controricorso da parte della società giallorossa - in cui,forse, sarei stato chiamato a testimoniare sulla vicenda-,avverso alla probabile prima decisione del giudice sportivo, che poi si è rivelata efficace con la sconfitta a tavolino per 3 a 0 del Sersale a favore del Soverato. In quella occasione, ribadivo la mia contrarietà,suffragata dalla richiesta di quale fosse la motivazione ed il ruolo per cui dovevo essere chiamato in causa;mi è stato risposto: come addetto ai lavori e per vicinanza alla società avversa. Forse, e dico forse, non conoscendo in maniera approfondita le norme in materia dettate anche dalla logica, se ci fosse stata la mia radiocronaca su Stadioradio o qualsiasi altro pezzo, a mia firma, sulle testate che rappresento,forse, potevo essere chiamato in causa,cosa che mi appare abbastanza improbabile. Inoltre, per evitare facili strumentalizzazioni e sbagliate interpretazioni sulla vicenda,tra l’altro mi pare ben orchestrate, mi preme sottolineare che il sottoscritto non è un tesserato FIGC né tanto meno un dirigente o addetto stampa della Virtus Soverato, e, pertanto, qualsiasi decisione in merito al ricorso è frutto solo ed esclusivamente dell’avvedutezza del settore tecnico e dirigenziale del Soverato,visto che erano gli unici in possesso della copia ufficiale della lista dei giocatori del Sersale con i relativi nomi contraddistinti da numero e anno di nascita. Il fatto che segua principalmente, solo come corrispondente, la Virtus Soverato,oltre alla Pro Catanzaro e Real Catanzaro, non vuol dire che io rappresenti in questo caso alcuna società,tanto meno i biancorossi,dando l’opportunità a qualcuno di sfogare la sua rabbia verso di me,pensando così di colpire il Soverato. Ricordo alla gloriosa AS Sersale 1975 con cui ho condiviso un anno di campionato di Promozione, che sono stato il primo a far riecheggiare il nome della bella cittadina di Sersale sulle onde radio di Stadioradio, che vanno dal Pollino allo Stretto, senza dimenticare lo storico spareggio in quel di Vibo Valentia contro il Brancaleone, che aprì per la prima volta le porte dell ’Eccellenza. Non mi resta che considerare chiusa definitivamente la vicenda , sperando di essere stato abbastanza esaustivo, rimarcando la mia assoluta estraneità ad un ricorso e controricorso che non mi appartiene assolutamente. Nonostante tutto,ringrazio chi ha pensato che la mia penna e la mia voce abbiano potuto avere una tale rilevanza da poter ribaltare la decisione di un giudice sportivo. Mi preme ringraziare il vicesindaco di Sersale , l'Avv. Torchia e suo fratello, per la solidarietà e le scuse a nome di tutta la splendida comunità di Sersale, per un episodio,ripeto, isolato e da stigmatizzare, che non lede la civiltà della splendida cittadina presilana.Spero di poter continuare a scrivere e raccontare le gesta dei mitici lupacchiotti, augurando loro di raggiungere i più alti traguardi sportivi,che in questo momento li vedono proiettati verso un possibile sogno che si chiama serie D.Nel segno della correttezza e della lealtà che hanno sempre contraddistinto questa società dal 1975.Vincenzo Tarzia