Verona Reggina 1-0
Verona Reggina 1-0

Perdere subendo un solo tiro in porta è un qualcosa difficile da digerire, diventa più facile farsene una ragione se ci si accorge che nella stessa casella, a parti invertite, compare uno zero che la dice lunga sulla negatività della prestazione offerta dalla Reggina a Verona.

Una sconfitta che può essere ritenuta pesante considerando che arriva in uno scontro diretto che fa scivolare gli amaranto al sesto posto, a tre punti dagli scaligeri e dal Padova.


Poco o nulla da salvare nella prova della squadra dello Stretto, che solo in alcune fasi della ripresa e con un diverso atteggiamento tattico da quello consueto ha lasciato intravedere qualche segnale positivo sul piano del gioco.

LA PARTITA - Se si affrontano una squadra che fa fatica in casa, soprattutto quando si tratta di fare gioco, e un'altra che privilegia le ripartenze nella sua filosofia tattica è difficile pensare di potere assistere ad una sfida che dispensa spettacolo.

 


Non fa eccezione il match tra i gialloblù e gli amaranto. Tra uno sbadiglio e l'altro c'è giusto il tempo per soffermarsi su qualche spunto dei singoli, quelli che in fin dei conti fanno la differenza.

E' proprio da una giocata di Gomez che nasce la rete dei padroni di casa: l'argentino, al 28', si invola sulla destra, riuscendo a superare Antonio Marino ed Emerson e, una volta entrato in area, serve sul secondo palo Pichlmann che ha poche difficoltà ad insaccare il pallone di testa.

Un vantaggio meritato, perchè, sebbene il Verona non si sia reso protagonista di grandi cose, dall'altro lato c'è una Reggina che mantiene il baricentro brasso e non dà ritmo al proprio gioco, affidandosi con poca precisione ai lanci lunghi.

I padroni di casa sviluppano il loro gioco cercando sempre di sfondare a sinistra, dove le avanzate di Scaglia e gli spostamenti di Hallfredsson costringono Rizzo e Ragusa a ripiegare in aiuto a D'Alessandro in copertura.

Breda, in avvio di ripresa, dopo quarantacinque minuti in cui la Reggina non si fa quasi mai vedere dalle parti di Rafael, decide di ridisegnare la squadra con il 4-2-3-1 e Ceravolo al posto di Marino.

I frutti sembrano arrivare subito, perchè da da una combinazione tra Bonazzoli e l'ex attaccante dell'Atalanta scaturisce un occasione che porta il numero nove a calciare di prima da posizione favorevole e a non trovare la porta per pochi centimetri.

Di fatto, però, resterà quella la più grande occasione creata, a fronte di un gioco sicuramente più propositivo di quello visto nel primo tempo.

Un paio di conclusioni di Bonazzoli, un destro di Missiroli finiti a lato e un palo esterno di Campagnacci, subentrato a Campagnacci, sono gli altri sussulti dati dal match, in cui Hallfredsson si rivela il migliore in campo.

Breda ci prova fino alla fine, inserendo anche Sarno, ma il triplice fischio dell'arbitro Pinzani fa calare il sipario sulla sfida del "Bentegodi".

HELLAS VERONA - REGGINA 1-0
HELLAS VERONA (4-3-1-2):
Rafael; Abbate, Maietta, Mareco, Scaglia; Tachtsidis, Russo, Hallfredsson (89' Cangi); Gomez; Jorginho (76' D'Alessandro), Pichlmann (76' Doninelli). A disposizione: Andrade, Ceccarelli,Pugliese, Campagna. All. Mandorlini.

REGGINA (3-5-2): P. Marino; Adejo, Emerson, A. Marino (45' Ceravolo); D'Alessandro, Rizzo, N.Viola (84' Sarno), Missiroli, Rizzato; Ragusa (70' Campagnacci), Bonazzoli. A disposizione: Kovacsik, Cosenza, Colombo, De Rose. All.Breda.
Arbitro: Pinzani di Empoli
Marcatori: 28' Pichlmann (HV).
Ammoniti: Rizzo, N.Viola, Scaglia, Bonazzoli.
Recupero: 1' e 2'.

da strill.it