Il girone B di Prima Categoria ha visto quest’anno due assolute protagoniste del crotonese, il Rocca Calcio che ha dominato dalla prima all’ultima e il Sant’Anna, seconda squadra di Isola Capo Rizzuto, che dopo un inizio un po’ a stento ha trovato la giusta continuità e una volta raggiunto il secondo posto non lo ha più mollato. Un Sant’Anna inaspettato che ha sfiorato la terza promozione consecutiva al suo terzo anno di vita, grazie ad una società seria ed implacabile che ha si contraddistinta su ogni fronte in questi tre anni di vita. Società che è riuscita a portare a Sant’Anna alcuni dei migliori giocatori della provincia nonostante il budget limitato rispetto ad altre squadre del girone. Alla guida di questa dirigenza il presidente Maiolo, uomo di calcio che ha alle spalle tanti anni di presidenza anche nell’Isola Capo Rizzuto, ed è proprio Maiolo ad analizzare questa stagione gialloverde: “Sono davvero orgoglioso per quello che questa squadra ha raggiunto, certo da neopromossa il nostro obiettivo iniziale non erano certo i play off. Però ad un certo punto ci siamo resi conto che potevamo provarci e cosi nel mercato di riparazione abbiamo puntellato meglio la squadra e abbiamo raggiunto quest’eccezionale secondo posto perdendo poi in finale col Grimaldi”. A proposito di finale per quello che si è visto forse non meritavate di uscire, il Grimaldi ha trovato due gol in 180’ minuti negli unici due conclusione verso la porta: “Si, sicuramente la sorte non ci ha aiutato però è anche vero che quello visto in finale non era il Sant’Anna visto durante tutto il campionato, abbiamo si avuto tante occasioni da rete ma ci è mancato qualcosa sotto il profilo agonistico. Io personalmente ho visto una squadra stanca, in fondo non si può rimproverare nulla a questi ragazzi, hanno dato l’anima per tutto il campionato e sono arrivati sfiniti. Purtroppo avevamo anche una panchina corta e quasi sempre erano gli stessi a scendere in campo, inoltre abbiamo avuto alcune assenze determinati sia all’andata che al ritorno. Ormai però è inutile piangersi, abbiamo perso e senza troppi drammi pensiamo alla prossima stagione”. Restando sempre in tema “Finale”, ci spiega meglio i motivi per cui si è deciso di non giocare a Sant’Anna: “Ad essere sincero ancora non l’ho capito nemmeno io, il presidente Mirarchi ci ha comunicato che per disposizione del questore la partita non poteva svolgersi al nostro campo per motivi di ordini pubblico e perché da Grimaldi erano già pronti diversi pullman per seguire la squadra. In realtà i tifosi del Grimaldi erano circa settanta e tutti questi pullman noi non li abbiamo visti e perciò ancora non riusciamo a capire il motivo di questo spostamento. Tra l’altro la cosa che più ci ha infastidito è il fatto che ci hanno comunicato questo spostamento solo venerdì pomeriggio alle 16.15, quando il nostro campo era già pronto per la partita con le dovute coreografie fatte dai tifosi. Inoltre non ci hanno dato nemmeno il tempo materiale per organizzarci e prepararci tatticamente in un campo molto diverso dal nostro. Ancora oggi non riusciamo a darci spiegazione per questo fatto”. Tra l’altro si è parlato di sicurezza ma se si spulcia nei comunicati degli ultimi tre anni Sant’Anna è probabilmente il campo più tranquillo della regione, due anni fa è arrivata anche la coppa disciplina: “Si infatti, io stesso ho invitato il presidente di lega ad andare a leggersi tutti i referti arbitrali con tanto di voti che gli arbitri attribuiscono alle società per i propri comportamenti, quest’anno abbiamo avuto la media dell’otto come l’abbiamo avuta nelle precedenti due stagioni. Il nostro marchio è registrato da tre anni e in tre anni non è mai successo nulla, abbiamo preso una sola multa per colpo di un tifoso e poi un’altra volta si è registrato un piccolo inconveniente con un nostro tesserato che ha sputato un giocatore avversario, un atto che noi stessi abbiamo condannato ma in tre anni solo questi due episodi. A testimoniare il nostro comportamento la vittoria della coppa disciplina la scorsa stagione, in soli tre anni abbiamo già ottenuto questo importante trofeo mentre altre squadre che hanno molta più storia di noi non lo hanno mai vinto”. Sant’Anna che dice addio al sogno promozione cosi come lo dice anche l’Isola, due sconfitte nel giro di una settimana per il territorio isolitano: “Personalmente mi dispiace tanto per l’Isola, una piazza ed una tifoseria che senza alcun dubbio merita la D. Isola è ormai una città all’avanguardia ed importante, c’è una folta popolazione, ci sono le strutture ed ora che si faccia il definitivo salto anche nel calcio. Per me Isola è un pezzo di cuore, ho passato 14 anni stupendi in quella società, dal lontano 1989 anno in cui abbiamo vinto la Prima Categoria alla stagione 2003/04, anno in cui, con Pupo in panchina, abbiamo sfiorato la promozione in Eccellenza con la storica sconfitta nella finale al Ceravolo contro il Guardavalle. Ancora oggi parlare di Isola mi emoziona e sono davvero dispiaciuto che non si sia agguantato il sogno serie D”. Il sogno ancora non è sfumato, come non è sfumato nemmeno per voi, i ripescaggi potrebbe dare soddisfazioni ad entrambe, voi presenterete domanda? “In questi giorni avremo una riunione sulla quale discuteremo proprio di questo, se ci sono le possibilità e i giusti presupposti senza dubbio presenteremo domanda di ripescaggio e poi vedremo se prepara una prima categoria tentando quanto meno di ripetere questa straordinaria annata oppure un campionato di transito in promozione”. A livello calciatori e societario cambierà qualcosa? “I calciatori sono tutti confermati e credo sia il minimo dopo quello che hanno fatto, poi se qualcuno ha voglia di altre esperienze e vuole andare via noi non gli metteremo i bastoni fra le ruote. Inoltre stiamo già sondando il terreno per alcuni giocatori di categoria che ci serviranno per il definitivo salto di qualità. A livello societario invece cambiarà qualcosa, ma in meglio. Ci sarà l’insediamento di nuovi soci mentre i “vecchi” saranno tutti confermati”.