Regna ancora l’incredulità ad Isola Capo Rizzuto dopo la stupenda cavalcava che ha portato la squadra di mister Caligiuri alla straordinaria vittoria dei play off regionali. Un risultato inaspettato per tutti o quasi per tutti, perché tra i calciatori dell’Isola c’è sempre stato il presentimento di poter fare grandi cose. Tra questi anche Cristoforo Curia, arrivato ad Isola lo scorso anno in punta di piedi dopo ben tre anni di inattività per una squalifica tanto grande quanto ingiusta. Curia è uno degli uomini simbolo di questa squadra, un giocatore dotato di una tecnica straordinaria, è cresciuto nel settore giovanile della Reggina, poi la cessione in D dove si è reso protagonista con le maglie di Castrovillari e Corigliano. Poi in seguito una scelta di cuore, contribuire alla risalita della squadra della sua città, La Sportiva Cariatese impegnata nel campionato di Promozione. Purtroppo le cose non vanno come lui sperava, la Cariatese è costretta a fare i play out per non retrocedere in prima è incontra i cosentini del San Lucido. La partita prevedibilmente finisce in rissa, Curia si trova in distinta solo per far numero poiché inutilizzabile a causa di un infortunio. Non si capisce chi sia colpevole o innocente l’arbitro annota due nomi Cosentino e Curia. A entrambi viene inflitta una pena esemplare, cinque anni di squalifica poi diventati tre  grazie al ricorso. Curia non si è abbattuto e grazie alla sua forza di carattere ha atteso con ansia la fine dei tre anni e si è subito rimesso in gioco e quest’anno ha mostrato a tutti le sue grandi doti tecniche: “Intanto non smetterò mai di ringraziare il diesse Arena e la dirigenza dell’Isola che ha creduto in me nonostante i tre anni di inattività. Un grazie va anche alla straordinaria gente di Isola che in questi due anni mi è stata molto vicina sempre, mi ha fatto sentire sempre a casa e sono davvero felice di essere arrivato in questa grande famiglia. In tanti mi davano finito ma io non mi sono mai abbattuto e penso di aver dimostrato di valere ancora qualcosa, tutto questo grazie anche ai miei compagni di squadra, tutti straordinari”. Ma Curia quanto credeva a questa straordinaria stagione dell’Isola? “E’ facile dirlo ora ma io sono sempre stato convito che avremmo fatto grandi cose, credevo davvero al quinto posto fin dai primi giorni di preparazione ad agosto. Ci credevo non tanto per il valore tecnico della squadra ma soprattutto per quello umano, noi ci siamo sempre allenati con umiltà ma allo stesso tempo con grandi ambizioni come ci ha insegnato mister Caligiuri. Nel calcio contano soprattutto i sacrifici, solo coi nomi non si va da nessuna parte”. Ci spieghi esattamente cos’è successo a Soverato quando l’arbitro ti ha sventolato il rosso? “In pratica la mia sfortuna è stata quella di avere l’arbitro a meno di un metro, non era assolutamente mia intenzione quella di aggredirlo come lui ha pensato, istintivamente gli ho messo una mano sul braccio ma solo per dirgli che quello era rigore. Negli spogliatoi mi ha poi chiesto scusa ma ormai la squalifica era certa. Mi spiace che dovrò saltare una partita cosi importante”. Cos’hai pensato subito dopo? “Ho provato tanta rabbia per come è maturato quel cartellino ma in fondo ero convito che i miei compagni avrebbero ottenuto il passaggio anche in inferiorità numerica e al gol di Rizzo mi sono scappate le lacrime come mai in precedenza”. Ora si va a Sarno senza di te e senza Zizza, pensi che l’Isola farà un'altra impresa? “Ne sono ancora convinto, ho piena fiducia nei miei compagni perché l’Isola non dipende da nessuno, l’Isola è un grande gruppo capace di fare grandi cose, questo grazie anche al mister e alla dirigenza che ci danno stimoli tutti i giorni. Nel calcio in genere non si fanno calcoli, abbiamo valide alternative come Papaleo, Riga, Pugliese, Caglioti e altri, sono convinto che in campo daranno il massimo e anche con alcune assenza non siamo inferiori a nessuno” Quanto potrà influire invece la regola degli under? L’Isola ha tanti giovani ma ora la regola nazionale prevede l’obbligo di soli due 91’: “Sulla carta questo potrebbe essere un ulteriore vantaggio per la Sarnese, penso che quando loro leggeranno la nostra formazione resteranno a bocca aperta vedendo cosi tanti under in campo. Ma i nostri giovani sono tali solo sulla carta d’identità, durante la stagione hanno spesso mostrato di avere una maturazione ed un esperienza pari a quelle di gente molto più grande, anche a Sarno sapranno distinguersi”. Infine Cristoforo Curia ci tiene a dedicare questa vittoria ad una persona speciale di questo gruppo: “Questa fantastica vittoria dei play off va tutta a Rino Azzinnari, un uomo e un calciatore esemplare. Ci ha insegnato tanto in questa stagione e lo ha sempre fatto con umiltà, noi gli stiamo vicini con la speranza di poterlo rivedere in campo al più presto possibile con la solita tenacia e il solito amore per il calcio, questa vittoria è anche sua”.