Puro sangue, Roccellese doc ,difensore di fascia nella prima squadra, Nicola Curtale è un giocatore vecchio stampo, quelli che non lasciano respiro all’attaccante con le caratteristica di un centometrista, e dalle lunghissime rimesse laterali. Per essere un ragazzo del 92 ha le doti di un veterano è il suo secondo anno in prima squadra, e misurarsi con giocatori come Criaco, e Battaglia non era certamente facile. Un punto fermo per Mister Figliomeni, che non avendolo mai escluso se non per eventuali squalifiche (1 sola in questo anno) o acciacchi la dice tutta sul valore tecnico. Ci Piace però, parlare di lui per quello che ha fatto nella Juniores. Mister Favasuli praticamente non lo ha mai escluso, se non per impegni in prima squadra.

E allora Nicola raccontaci un po’ di te
Ho fatto tutta la trafila nel Roccella dal settore giovanile ad oggi.

Come sei arrivato in prima squadra a chi puoi dire grazie?
Un grazie di cuore a Mister Favasuli che mi ha notato quando ancora ero negli allievi e mi ha fatto aggregare al gruppo della prima squadra, ai tempi di mister Mazzone.

Come vivi la partita essendo tu di Roccella quando entri in campo senti ancora l’emozione come la prima volta, oppure sei già abituato?
Con l’esperienza l’emozione passa ora la vivo in maniera più tranquilla.

Quanto importante è giocare nella squadra del tuo paese
E' una cosa molto gratificante, diciamo di primaria importanza, oltre che bellissimo sapere che in tribuna ci sono quelli che veramente ti vogliono bene.

Il rapporto con i compagni della prima squadra com’è? Un buon rapporto con tutti, mi trattano benissimo mi sento a mio agio lavoro con dei professionisti da cui apprendo sempre di più.

E con i tuoi compagni della Juniores?

Si è formato un gruppo veramente solido, compatto, uno difende l’altro e non solo sul campo ma anche fuori e questo non è poco per ragazzi che si misurano sul campo di calcio e nella vita quotidiana.

Arrivare alla finale è stata una sorpresa o eravate consapevoli incontrando le altre squadre che eravate i più forti? Abbiamo acquisito consapevolezza della forza del gruppo che era forte, e andando avanti ci rendevamo conto che eravamo praticamente imbattibili.

Dimmi la verità quanto rammarico c’è per non aver raggiunto i play off?
Direi tanto…. il lavoro di un anno pesa. Sinceramente non pensavo questo ad inizio campionato, ma purtroppo il campo….
Se poi penso al sacrificio dell’anno scorso affrontando i play out, diciamo che posso ritenermi soddisfatto. Rimane sempre e comunque la delusione che è grande.

È stato emozionante giocare ad Acri con uno stadio praticamente pieno?
Entrare in uno stadio stracolmo è sempre emozionante per un giocatore non ti nascondo che l’emozione c’era e poi per questa categoria direi unica.

Avevi mai giocato con un pubblico di oltre 4000 spettatori?

Mai è stato qualcosa di indescrivibile, bravi loro nel vincere la partita ed il campionato.

Ti abbiamo visto quando uscivi dal tunnel ad Acri teso, entrando in campo, cosa provavi in quel momento?
Pensavo a tutti i sacrifici fatti fino a quel giorno, e devo dire che è stato da stimolo giocare con quel pubblico anche se incitava l’altra squadra.

Parlaci della tua famiglia
Mio papà Enzo e mia mamma Patrizia mi sostengono in ogni mia decisione insieme a mia sorella Federica che li amo alla follia sono colonna portante nella mia vita.

I tuoi racconti a chi li confidi? Alla mia ragazza.

Allora la tua dolce metà c’è? Come si chiama?
Certo che c’è, si chiama Alessandra, anche lei è parte della mia vita, è ovvio che con me divide gioia e dolore, sopportandomi ogni domenica. Devo dire che mi pesa tanto quando per molte domeniche sono costretto fuori per impegni con la squadra tra ritiri e trasferte, ma per fortuna lei mi adora e questo per me è importante.

A proposito di trasferte e ritiri il tuo compagno di stanza?
Domenico Tropepi il portierone, un vero e sincero amico.

E’ il tuo primo tifoso?
Certamente mio papà Enzo che come detto mi lascia libera scelta.

Quanti sacrifici per essere sempre al top?
I sacrifici sono tanti e ti garantisco che purchè se ne dica alla lunga pesano, bisogna lavorare molto se si vuole raggiungere il massimo della forma.

Riesci a conciliare studio e pallone? Si per fortuna si, e non mi pesa piu’ di tanto.

Se un giorno dovresti scegliere? Studio senza ombra di dubbio. Il calcio per me, è e rimane un divertimento anche se lo pratico a livello di eccellenza.

Il tuo calciatore di riferimento? Maldini è stato un grande.

Cosa c'è nel futuro di Curtale?
Il mio obbiettivo è il divertimento per ora, se in seguito dovessero capitare occasioni certamente farò le mie scelte  insieme alla mia famiglia ed alla mia ragazza.


Grazie Nicola ed in bocca al lupo per la Finale – Grazie crepi.