Lo storico approdo dell’Isola Capo Rizzuto ai play off inizierà tra una settimana nell’attesa sfida contro il Montalto, tra i protagonisti di questa impresa c’è senza dubbio il capitano e il grande trascinatore di questo gruppo Carmine Leone che dopo oltre 250 presenze tra i professionisti si è catapultato nel dilettantismo ed è diventato il capitano dell’Isola più bella e più in alto della storia. Carmine Leone da Isolitano puro ci descrive la sua emozione: “Per una vita ho tifato Isola, ho sempre un sognato un giorno di poter indossare questa maglia e riuscire con l’aiuto di tutti a portarla in alto. Ora sono qui, è un emozione unica giocare davanti ai propri tifosi nel paese in cui sei cresciuto” Indubbiamente Leone è il trascinatore di questa squadra dall’alto della sua esperienza, ma quanto pesa questa responsabilità? “E’ sicuramente una grande responsabilità, a parte l’esperienza nei professionisti sono anche il più grande della squadra, quindi la responsabilità è ancora più grande. Giocare per il proprio paese e davanti ai propri cittadini richiede maggiore impegno, io cerco di impegnarmi al massimo sempre e di trasmettere il mio impegno e la mia esperienza ai miei compagni si squadra”. Sicuramente dopo tanti anni giocati tra i professionisti non deve essere stato facile l’ambientamento in Eccellenza: “Onestamente mi sono ambientato bene sin da subito, la differenza c’è ma non si sente, perché io continuo ad affrontare il tutto con la solita professionalità. Sia in allenamento che in campo do sempre il massimo come lo davo nei professionisti. Ho trovato un po’ di difficoltà agli inizi della scorsa stagione, perché comunque rientravo da un anno di inattività e c’è voluto un po’ per ritornare in carreggiata”. Anno di inattività passato ad allenare i giovani del Crotone, poi come mai la scelta di tornare a giocare? “Perché innanzitutto io non potevo più allenare la primavera in quanto bisogna avere il patentino di prima categoria, mentre io ho quello di seconda. Nello stesso tempo mi è arrivata la proposta dell’Isola per tornare a giocare e io l’ho colta al volo, anche perché la voglia di tornare a giocare era tanta”. Ora con l’Isola vai a giocarti una fetta di storia di questa società, ti aspettavi questo traguardo all’inizio? “A dire il vero sono sempre stato fiducioso, ero convinto che insieme avremmo fatto qualcosa di importante quest’anno. Il gruppo era solido, l’organico giusto ma forse mai completo, penso che con qualcuno più di peso forse potevamo ambire a qualcosa di più importante. Io comunque ho sempre creduto in questa squadra, anche all’inizio quando le cose non andavano abbastanza bene, quando non riuscivamo a segnare. Poi quando finalmente i nostri attaccanti sono tornati in forma , con il ritorno ai suoi livelli di El Aoudi e l’esplosione di Rizzo le cose sono cambiate e abbiamo disputato un grande girone di ritorno”. Ora con i play off in mano, il sogno serie D è più vicino che mai, pensi che questa squadra abbia i mezzi per realizzare questo sogno? “Penso proprio di si, durante gli scontri diretti in stagione abbiamo sempre fatto, nessuna ci ha messo sotto e anche ora ce la giocheremo alla pari con tutte. La fase regionale è alla nostra portata, per il resto vedremo ma penso che siamo all’altezza anche con le altre regioni”. Recentemente il diesse Arena ha avuto parole d’elogio nei suoi confronti, in particolare nella gestione e nella crescita dei giovani, che vedono in lei un simbolo:”Intanto ringrazio il diesse per queste parole, io cerco di consigliare sempre il meglio questi ragazzi. Cerco di trasmettere loro la mia esperienza ma questo accade anche e soprattutto grazie ai consigli del mister, sempre attento con i giovani. Aggiungo però che il merito della crescita è soprattutto loro, giovani eccezionali che ascoltano sempre i consigli del mister e dei più anziani. Tutti umili e disponibili con i piedi ben saldi per terra, non è facile trovare giovani cosi al giorno d’oggi.” Restando in tema giovani, a suo modo di vedere e visto che hai anche allenato le giovanili del Crotone, pensa che ci sia qualcuno dell’Isola che possa fare il grande salto nei professionisti? “In rosa abbiamo tanti giovani interessanti, molti di loro hanno già accumulato diversa esperienza in questo campionato e questo è importante. La nostra maggiore forza sono proprio loro, sono tutti forti e intelligenti tatticamente, penso che gente come Gerace, Minutolo e Santoro possa far bene anche tra i professionisti, ma ce sono anche altri” In carriera hai avuto tantissimi allenatori importanti come Gasperini, Papadopulo, Cuccureddu e tanti altri, ora hai mister Caligiuri, un tecnico che ancora una volta sta mostrando qualità da categorie superiore, lo vedi pronto per il grande salto? “Certo non sta a me giudicarlo, ma il mister è molto preparato sotto ogni punto di vista, ha metodi di allenamento all’avanguardia, è molto carismatico, studia diversi schemi e tattiche di gioco, credo proprio che abbia le qualità per far bene anche tra i professionisti”. Infine Capitan Leone ci tiene a ringraziare i propri compagni di squadra: “Si, voglio ringraziali non da compagno di squadra ma da tifoso e da cittadino di Isola Capo Rizzuto: Un gruppo straordinario, che mostra sempre il massimo impegno sia in allenamento che in partita, una squadra umile con gente che tutti i giorni deve viaggiare per arrivare a Isola e lo fa sempre con la stessa voglia. In campo danno sempre l’anima, questo vuol dire che sono molto attaccati a questa maglia e a questi colori. Penso che meritano il supporto e il ringraziamento di tutta la popolazione”.