< Vogliamo salvarci senza passare dai play out, per fare ciò entriamo in campo sempre per conquistare la vittoria . E’ questo il nostro credo. Giocare per vincere>. Carlo Cimicata è molto chiaro. La forza del suo Castrovillari parte dalla testa dei suoi ragazzi e e poi dalle gambe degli stessi. Tra convinzione nelle proprie forze e voglia di dimostrare di potercela fare sta uscendo fuori il Castropvillari che Cimicata ha modellato in qauesti mesi. 9 punti nelle ultime quattro gare sono un bel bottino per i lupi del Pollino. L’ultima vitotria arrivata domenica contro il Sersale ha il profumo della rinascita definitiva. Una volta i minuti finali erano quelli in cui tremavano le gambe ai giocatori e si frantumavano le coronarie dei tifosi. Oggi invece tutto è cambiato. Anche vincere una gara a tempo ormai scaduto grazie ad una zampata di Cundari e ad una prodezza di Balsamo in mischia. Carlo Cimicata non può che essere contento tanto da elogiare il gruppo e il mofdo in cui scende in campo ogni domenica: < Sia sul piano del gioco, della prestazione e dell’approccio alla garta siamo certamente migliorati. I ragazzi stanno seguendo quelle che sono le direttive e non posso che essere contento. Forse ci manca solo ultimamente quel punto a Scalea che era meritato>. Contro il Sersale la voglia di vincere era percepibile? <Si! Sapevamo che il Sersale era una sqaudra dura e quadrata. La convinzione di poter fare risultato pieno davanti al nostro pubblico ci ha premiati ed ha fatto si che siamo riusciti a conquistare i tre punti nei secondi finali>. Ma qual è la ricetta usata da Cimicata per cambiare il volto di questa sqaudra? < Cimicata ha solo visto la disponibilità dei giocatori a seguire le sue direttive. Una situazione di classifica delicata nella quale bisognava immedesimarsi. Qui ci sono giocatori abituati a vincere i campionati, oggi si è dovuto fare il lavoro inverso, ossia calarsi nella realtà di doversi salvare. La ricetta vincente è tanto lavoro e convinzione nei propri mezzi>. Ed adesso è lecito sognare. Domenica a Palmi l’ennesimoi miracolo?
Michele Martinisi