Con un pareggio per 2 a 2 con il Brancaleone, il Soverato conquista la sua prima finale di coppa Italia dilettanti calabrese affrontando l’8 dicembre lo Scalea,vittorioso sull’Isola K.R. Doveva essere una semplice pratica ,dopo il 3 a 1 dell’andata e invece è stata una partita vera,grazie ad un Brancaleone,per nulla rinunciatario che se l’è giocata sino a quindici minuti dalla fine facendo una bella figura. Fanno un po’ di turn-over i due mister,visto gl’impegni di campionato,che li vedono in corsa,nelle proprie categorie,per la lotta per il primato,con molti Galletta in campo. Si parte su un campo al limite della praticabilità,trasformato in una risaia per le continue piogge degli ultimi giorni. Proprio il campo non permette trame di gioco ariose e fluide,si va avanti,con un gioco spezzettato da un pallone in piscina,dove solo lanci lunghi spingono le squadre in attacco. Su uno di questi,i reggini, al 20°,trovano dalla sinistra un cross in mezzo,che provoca una respinta corta in area,proprio sul giovane Nicita che prende la mira e infila Lombardo. Non si scompone il  Soverato,forte ancora del vantaggio,che continua nel ping pong acquatico,dove sempre su un lancio in verticale al 34° Ciaccio e Rosi trovano due passaggi di seguito,che mettono Robertino Rosi nelle condizioni di bersi due brancaleonesi e inventarsi un tiro di sinistro a giro stupendo e geniale che lascia Cotroneo di stucco. Che la partita sia vera,lo dimostra il Brancaleone,che nonostante il pareggio, ci crede sempre. Cosi al 41° “bunga bunga” tra Canino e Minici,che servono un pallone a capitan Galletta che dai 35 metri spara istintivamente in porta,sorprendendo fuori dei pali un Lombardo disattento,rimettendo in discussione il passaggio del turno. Ci crede il Brancaleone, e come,così appena rientrati dagli spogliatoi,al 3°Battaglia sfodera dalla sinistra un tiro-cross velenoso che si stampa sulla traversa,evitando un clamoroso pareggio nei computo dei 180 minuti. La partita resta in bilico,con Galati che corre ai ripari con due attaccanti di razza come Eseola e Marziano per evitare i clamorosi rigori. Al 12° Rosi potrebbe raddoppiare,su un bel cross di Eseola,ma un  una decisiva deviazione non gli permette l’incornata vincente. Si va avanti con palle vaganti rese pericolose dal campo viscido,dove difficili controlli possono provocare errori marchiani decisivi. Proprio su uno di questi,il bravo Cotroneo tradito anche dal terreno,non sceglie bene l’intervento,e atterra in area Marziano,per un sacrosanto rigore,che capitan Coluccio trasforma chiudendo la qualificazione. Prova distratta e opaca del Soverato che ha rischiato di buttare alle ortiche una qualificazione in tasca,di perdere l’imbattibilità stagionale dopo  17 gare e subire,mai successo, 2 gol in una gara.Finisce la sua corsa in coppa,con tutti gli onori una bella squadra come il Brancaleone,tra l’altro unica di promozione, che ha disputato una gara sulle righe, fatta di cuore e grinta,lontana dall’essere una “variopinta armata”,senza badare alla gara d’andata, credendo sino all’ultimo nel miracolo. Migliori in campo Rosi per il Soverato e Giovanni Galletta per i reggini.   

SOVERATO:Lombardo,Voci,Spanò,Canino,Coluccio,Mellace,Minici,Tolomeo,
Papaleo(1°st Eseola),Rosi,Ciaccio(19° st Marziano).
In panchina:Ottavio,Certomà,Arena A.,Matozzo,Criniti N.
Allenatore Galati.
 
BRANCALEONE:Cotroneo,Galletta D.,Battaglia,Galletta S.Misuraca,Foti,Galletta G.,Roccamo(30°st Pallone),Petronio,Nicita,Arrone(36° st Iriti).
Panchina:Avenoso,Gligora,Borrello,Genova
Allenatore Brando
MARCATORI:20° pt Nicita (B) – 34° pt Rosi (S) – 41° pt Galletta G.(B) – 29° st Coluccio rig(S)
ARBITRO:De Luca di Paola – assistenti 1° Angotti  2° Olivadoti entrambi di Lamezia T.
NOTE: Giornata fredda e piovosa,campo pesante - spettatori 50 circa -
Vincenzo Tarzia