Come volevasi dimostrare, e com’era nelle più rosee previsioni, le partite dei nostri campionati dilettantistici, non sempre hanno un lieto fine. Già la scorsa settimana avevamo ricevuto un comunicato da parte della Società Real Santa Maria di Catanzaro che ci segnalava la pessima direzione di gara di una giovanissima giacchetta nera cosentina. Infatti i catanzaresi del presidente Gallo, furibondo per quanto accaduto durante i 90 minuti disputati contro il Badolato di mister Teti, hanno esternato incredulità e rabbia per l’operato di un arbitro in gonnella di nome Altimare e appartenente alla sezione di Cosenza. I locali hanno duramente contestato l’arbitraggio della signorina in questione, non solo per la scarsa competenza sul regolamento del gioco del calcio ma bensì per l’arroganza e il poco rispetto che ha avuto verso gli stessi calciatori, denigrandoli con apprezzamenti non consoni alla lealtà sportiva ma addirittura anche interloquendo con il pubblico presente. Inoltre a fine gara, vista la sua catastrofica direzione, è stata costretta ad intrattenersi nel chiuso dello spogliatoio per oltre mezzora in compagnia dell’Osservatore di turno. Ebbene, nonostante ciò, lo stesso arbitro è stato ancora designato meritatamente a dirigere l’anticipo di Prima Categoria tra Mammola e Benestarnatilese, terminato dopo soli 45’ minuti di gioco. Di quanto è successo ne hanno parlato ampiamente stampa locale e regionale ed inoltre una televisione privata ha ripreso ampiamente le sorti dell’incontro. A fine primo tempo, dopo aver espulso durante la prima frazione di gioco due calciatori ospiti, è rientrata negli spogliatoi, decidendo di sospendere definitivamente la partita senza comunicare il motivo di tale decisione. Che sarà mai successo di tanto grave ed inspiegabile? L’unica certezza è che un distinto signore di nome Costa, proveniente dalla vicina Catanzaro e presentatosi come Osservatore Arbitrale, ha dichiarato ai cronisti presenti che quanto accaduto sarà comunicato in settimana tramite l’ufficio stampa della Lega Nazionale Dilettanti e che la signorina Altimare non poteva rilasciare dichiarazioni in merito. Ma da quanto trapelato,il secondo tempo non ha avuto effettivo svolgimento in quanto la signorina si è sentita minacciata ed offesa da dirigenti e calciatori ospiti e per tale motivo ha deciso di ritenere chiusa la gara perché, a suo avviso, contestualmente a quanto accaduto(?), poteva essere a rischio la sua incolumità, nonostante erano presenti i carabinieri e la polizia municipale del luogo. Questa incresciosa decisione ha destato sgomento e perplessità tra i presenti, i quali non hanno saputo darsi una spiegazione logica o tantomeno subordinata alla decisione assunta dal direttore di gara. Sta di fatto che dopo quattro giornate di Campionato, in Prima Categoria le aggressioni e le sospensioni di gare ufficiali sono salite a tre e con tante partite che sono terminate solo per senso di sportività e comprensione della classe arbitrale calabrese. Da ignari spettatori stiamo assistendo ad una vera mattanza di giovani arbitri mandati allo sbaraglio da chi dovrebbe farli crescere gradatamente e vigilare quotidianamente sugli stessi. Ma il paradosso è che chi opera in tal senso pensa di non sbagliare, ostinandosi a designare arbitri di prima esperienza con grandi limiti di conoscenza del regolamento e privi di personalità.