Era il lontano 1973 quando il regista Luigi Filippo D’Amico insieme agli sceneggiatori Alessandro Continenza, Giulio Scarnicci, Renzo Tarabusi e Raimondo Vianello decise di riportare alla memoria degli italiani il ruolo dell’Arbitro di calcio. E ispirandosi al grande Concetto Lo Bello chiamò, come attore protagonista, il comico Lando Buzzanca che insieme a Joan Collins e Ignazio Leone formarono il cast del mitico film “L’ARBITRO”. La Pellicola uscì nelle sale cinematografiche italiane l’anno successivo, riscuotendo un enorme successo. Perfetta l’interpretazione di Buzzanca che ha dovuto vestire i panni del famigerato arbitro Carmelo Lo Cascio di Acireale.Lo stesso Lando Buzzanca a quei tempi dichiarò:” L’arbitro è uno dei pochi film che ho voluto fare io in prima persona.Ciò che mi colpiva particolarmente degli arbitri è questa loro caratteristica di una fama che dura esattamente un’ora e mezza, in quei novanta minuti possono decidere le sorti delle squadre, le carriere dei calciatori e degli allenatori. Questo mi piacque di quel film, e credo che lo scopo fu raggiunto”. Chi potrà mai dimenticare le scene salienti di quella commedia all’italiana, di quell’arbitro integerrimo che si faceva rispettare su tutti i campi, raggiungendo grande popolarità fino a diventare internazionale?. Era un direttore di gara tutto d’un pezzo, inflessibile e di sani principi morali. Con il suo stile esprimeva tutta la sua personalità e per 90 minuti si dimostrava padrone del rettangolo verde. Ma a volte i film rispecchiano anche la realtà che si rivive sui campi di periferia. E’ quanto accaduto domenica scorsa in provincia di Reggio Calabria. Campo di Croce Valanidi. Ore 16 spaccate e temperatura che sfiora i 30 gradi all’ombra. Tutto pronto per la gara di ritorno dei Play-Off di Terza Categoria. In palio un posto in categoria superiore. Sono pronte a sfidarsi Sporting Ravagnese e Sporting Palmi. La tensione è altissima. I locali devono assolutamente ribaltare la sconfitta patita all’andata per 3 a 1. Il pubblico presente (circa 150 persone) rumoreggia e qualcuno approfitta della bella giornata di sole per prendersi un po’di tintarella. Ma perché la partita ancora non inizia? Qualcuno sussurra ad alta voce.” Manca l’Arbitro! Ancora non è arrivato!”. Sono le 16.20 e i calciatori fremono. I due tecnici passeggiano nervosi. Dal cancello principale qualcuno grida.” Forse sta arrivando l’Arbitro!”. Da lontano si nota una macchina che sfreccia a tutta velocità in direzione dello stadio, con gli abbaglianti accesi e il claxon a palla. Finalmente è arrivato il direttore di gara designato che in fretta e furia, dopo aver parcheggiato la macchina, si precipita negli spogliatoi per indossare la classica casacca nera a maniche lunghe. La gara ha inizio con circa 40 minuti di ritardo. Dirige l’incontro il Signor Iervasi Giuseppe della sezione di Locri. Modesta è stata la prestazione dei 22 contendenti con i locali che rispetto agli avversari hanno dimostrato una buona organizzazione di gioco ma poca concretezza sotto porta. Ma la “scena” è stata tutta per l’Arbitro Iervasi i cui atteggiamenti nulla hanno da invidiare a direttori di gara di caratura internazionale e con tutti i presenti che hanno sonoramente applaudito ogni performance del mitico arbitro di turno. Davvero uno spettacolo di alto contenuto comico vederlo partire da lontano e sventolare il cartellino giallo, oppure affrontare a muso duro ogni calciatore che ha avuto l’infelice idea di non condividere le sue decisioni. Sin dalle prima battute si è dimostrato inflessibile e di spiccata personalità. Ha soffocato sul nascere ogni timida protesta proprio come il grande Carmelo Lo Cascio faceva durante le sue esibizioni. L’ottima prestazione è stata frutto anche dell’eccellente condizione atletica dell’integerrimo Iervasi : falcata ampia e omogenea, diagonale spezzettata ed affondi continui in entrambe le aree di rigore. Ha dimostrato di avere uno stile di corsa più unico che raro soprattutto durante le classiche falcate a ritroso. Non conosciamo il curriculum arbitrale del signor Giuseppe Iervasi ma possiamo affermare che vederlo dirigere una partita è uno spettacolo per chi paga il biglietto. Alla fine applausi per tutti ma l’ovazione principale è stata tutta riservata per l’arbitro. E mentre i calciatori dello Sporting Palmi (approdati in Seconda Categoria) abbracciavano il direttore di gara, qualcuno dagli spalti urlava:” Arbitro Iervasi..resta con noi, arbitro Iervasi non ci lasciare….!!! A volte nel calcio succede anche questo. A volte lo spettacolo non lo offrono i calciatori ma bensì chi per passione indossa una divisa con il simbolo dell’A.I.A. e fa rispettare le regole del gioco. A volte anche loro sono i veri protagonisti della domenica pallonara.