ROMA – 15 maggio 2010 – La Rossanese, prima società calcistica del vasto territorio della Sibaritide, continua a mietere gratificazioni e soddisfazioni. Sabato pomeriggio, infatti, il sodalizio rossoblu capitanato dai presidenti Alfonso Guerriero e Cataldo Carrozza è stato insignito della targa di benemerenza per il suo glorioso trascorso calcistico che si perde negli annali secolari del calcio italiano. Una squadra che, anche se non ha mai visto l’alba del professionismo, ha sempre riscosso attorno a se le attenzioni e gli affetti di un pubblico caloroso: la Rossanese è storia, ma non solo; è passione condita di gioie e dolori. All’importante manifestazione, organizzata dalla Figc e tenutasi presso l’Hilton Rome Airport di Fiumicino (Rm) sabato scorso, sono state premiate le società con più di 50 anni di agonismo. Per la Rossanese Asd ha partecipato all’evento la giovane studentessa universitaria Rosaria Guerriero, primogenita del presidente Alfonso, che ha ritirato la targa commemorativa consegnatale da Carlo Tavecchio, presidente nazionale della Lnd, Giancarlo Abete, presidente della Figc, e da Marcello Nicchi, presidente nazionale dell’Aia.

«È stata un’esperienza bellissima ed emozionante – ha commentato a caldo, ai margini della cerimonia, la giovanissima “presidentessa” Rosaria, che mastica calcio da quand’era in fasce – alla quale ho partecipato con molto orgoglio. È stata una circostanza bellissima in quanto ho avuto modo di interagire con altre società, importanti, del panorama calcistico italiano». Dunque, un evento indimenticabile. «Sono rimasta colpita – ha riferito ancora la Guerriero - di quanto la Rossanese e la sua società abbiano blasone e gratitudini nelle altre società di calcio. Tutti ci conoscono come una piazza calda, ambita e importante e soprattutto come un sodalizio serio e rispettabilissimo. Ciò non può che onorarmi perché penso che i sacrifici fatti in questi ultimi anni dai due presidenti e dall’intera compagine societaria, dallo staff tecnico e amministrativo della Rossanese non sono stati vani e soprattutto hanno una eco nazionale. Ricordo, su tutti, i complimenti ricevuti dalle società del Nola e della Casertana». Insomma, la Rossanese di Guerriero e Carrozza ha restituito dignità e blasone al vecchio cuore rossoblu bizantino e la premiazione di sabato scorso non è stata altro che il primo coronamento di un’avventura che tante soddisfazioni sta dando all’esigente piazza rossanese. «Voglio ringraziare mio padre Alfonso Guerriero e Catalado Carrozza per avermi concesso quest’opportunità che porterò nei miei ricordi per tanto, lungo tempo». Un’ultima battuta, invece, per il cammino della Rossanese che domenica (o forse sabato) affronterà lo spareggio play-off con l’Avellino. «Complimenti di cuore ai ragazzi e al mister Costantino che, dopo la travolgente cavalcata dello scorso anno, stanno continuando a regalare soddisfazioni a questa piazza. Io studio a Roma e non sempre sono presente fisicamente sulla tribuna ad incitare i rossoblu, ma con la mente e con il cuore sono sempre lì con loro ad urlare e ad incitarli. Continuiamo così».