L'Ancona non aveva mai perso in casa durante questo campionato, in pochi avrebbero creduto che il momento sarebbe giunto contro una Reggina alla deriva. Non avevano fatto i conti con due reggini della squadra amaranto. Uno viene dalla periferia nord, un altro dalla zona collinare, sono Nino Barillà da Catona e Simone Missiroli da Gallina. I loro gol valgono una vittoria importante, meritata e insperata, ma soprattutto offrono la possibilità di sterzare, forse definitivamente, verso la giusta strada che potrebbe portare ad un tranquillo finale di campionato, sebbene la situazione in classifica resti ancora drammatica (terzultimo posto), ma facilmente rimediabile viste le corte distanze tra le varie compagini.
RITORNO AL 3-5-2 - Gli scarsi risultati ottenuti con il modulo tattico che prevedeva Pagano e Brienza in appoggio all'unica punta spingono Breda a ritornare all'antico, proprio al modulo con cui, nelle prime partite sotto la sua guida, la Reggina sembrava aver trovato la strada giusta. Ad affiancare Brienza è Cacia, mentre Barillà, come contro il Lecce, viene schierato a destra. Salvioni ripropone subito l'ex di turno Cosenza tra i titolari, dopo la squalifica.
IL PRIMO TEMPO - I primi quarantacinque minuti danno l'idea di essere la perfetta fotografia della stagione amaranto fino a questo momento.
Per larghi tratti del match l'idea che i dorici siano nelle prime posizioni e gli amaranto nelle ultime viene quasi messa in discussione se non ci fosse la classifica a ricordare quanto mai drammatica sia la situazione della formazione ospite.
La squadra dello Stretto è corta, brava ad occupare gli spazi e soprattutto incredibilmente efficace nel portare il pressing anche nella trequarti avversaria, soprattutto con un ottimo Carmona.
Il recupero di molti palloni in una zona del campo avanzata fa si che la Reggina riesca a creare varie palle gol, concretizzandone però solo una con Barillà.
La prima opportunità, dopo otto minuti di gioco, è per Franco Brienza che, sfruttando un grossolano errore in disimpegno di De Falco, si ritrova la palla sul destro a pochissimi metri dalla porta, ma la conclusione col piede meno raffinato dell'ex palermitano finisce la sua corsa sul portiere Da Costa che respinge col piattone.
Sei minuti dopo è proprio l'esterno di Catona, oggi schierato a destra, a risolvere una mischia in area con il gol dell'uno a zero.
Al 26' si rinnova il duello tra Brienza, pescato ottimamente tra le linee dallo stesso Carmona dopo un ottimo recupero di palla, e l'estremo difensore marchigiano, questa volta il tiro dal limite parte dal mancino ed è anche abbastanza preciso, ma è ancora una volta il portiere a vincere il duello.
Due minuti dopo il cileno disarciona la sfera dai piedi di un avversario sulla propria trequarti e porta avanti il contropiede fino alla metà campo avversaria, il suo suggerimento in profondità per Cacia propizia un tiro dell'attaccante catanzarese che si spegne non molto lontana dalla traversa.
Sulla sinistra Rizzato è inesauribile, il suo cross per l'ex centravanti del Piacenza, al 31',che anticipa tutti sul primo palo e non trova la porta sul lato opposto di non molto.
Dell'Ancona non c'è traccia, a rianimare però i padroni di casa ci pensa la solita imbarazzante difesa della Reggina al 32'.
Colacone, in piena area di rigore, trova il modo girarsi con la gentile collaborazione di Valdez in una situazione quasi innocua, il suo tiro viene deviato da Marino in una zona laterale, ma sul secondo palo Mastronunzio brucia Adejo e insacca.
Nel quarto d'ora finale la supremazia amaranto è ancora tangibile, ma decisamente più sterile rispetto ai primi minuti.
IL SECONDO TEMPO - L'inevitabile calo della squadra di Breda porta a una partita decisamente più equilibata e il primo sussulto lo regala De Falco al minuto numero undici con un tiro di destro dai venti metri che, deviato, finisce la sua corsa sulla traversa a Marino battuto.
Il gioco si sviluppa prevalentemente lontanno dalle due aree di rigore, ma è l'Ancona a rendersi più pericolosa: prima una diagonale di Barillà su un suggerimento di Mastronunzio, liberato da un clamoroso errore di Valdez, vale un gol, poi una concusione di Colacone, dal cuore dell'area, finisce alta.
Breda inserisce Castiglia per Tedesco, Pagano per Cacia (Velotto prima lo ammonisce e poi lo espelle nel monento in cui esce dal campo per una presunta perdita di tempo e conseguente protesta) e Bonazzoli per Brienza.
All'81' è proprio Pagano a bruciare la marcatura degli avversari in contropiede, resiste, forse ingenuamente, ad una vistosa trattenuta e, appena in area, calcia di destro in modo non irresistibile da buona posizione con solo il portiere davanti che blocca la conclusione.
Il match sembra scivolare via verso un pareggio che forse sta un pò stretto alla Reggina, però al 92' sale in cattedra Simone Missiroli.
Il centrocampista raccoglie una rimessa laterale di Rizzato sulla sinistra, da posizione impossibile si rende protagonista di una strepitosa azione personale che è un concentrato di forza, tecnica e astuzia: semina Schiattarella come un birillo e dalla linea di fondo beffa Da Costa sul secondo palo.
E' un gol che vale tre punti e una salutare boccata d'ossigeno per la Reggina che recupera terreno in classifica
da strill.it